Chi ha trollato AMA e ANAC?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-12-28

L’AMA cambia le gare per un cimitero perché glielo impone l’ANAC in una serie di lettere. Che però sono state falsificate da una mano misteriosa. Con lo stesso obiettivo

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La storia la racconta oggi Ilaria Sacchettoni sul Corriere della Sera: all’inizio dell’anno l’AMA, municipalizzata dei rifiuti romana, prepara un bando per la realizzazione di servizi cimiteriali in tre quartieri della città. I bandi ricercano varie figure professionali che vanno dall’ingegnere al perito industriale, dal geometra all’architetto. Ma quando tutto è pronto dall’Autorità Anticorruzione arriva una lettera che pretende (e non invita, come di solito fa ANAC) che si blocchi tutto.

Chi ha trollato AMA e ANAC?

AMA viene diffidata dal conferire incarichi diversi rispetto a quelli degli ingegneri, come recita una sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce come la progettazione delle opere cimiteriali sia appannaggio soltanto di questi ultimi. La lettera è firmata da presidente e segretario nonché protocollata: a Lorenzo Bagnacani non resta che adeguarsi. Per scrupolo, dopo averlo fatto AMA fa sapere ad ANAC che è tutto ok e che i cambiamenti richiesti sono stati effettuati.

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Lorenzo Bagnacani con Beppe Grillo (foto da: La Gazzetta di Reggio)

E qui arriva il colpo di scena. ANAC cade dalle nuvole e fa sapere di non aver mai indagato sui bandi AMA per i servizi cimiteriali. La lettera è un falso. Ed è anche ben fatto, visto che replica tutta la struttura delle tipiche lettere dell’ANAC, se non fosse per la diffida minacciata nel testo che non fa parte delle formulazioni tipiche dell’Autorità Anticorruzione.

L’indagine sulle lettere apocrife di ANAC

A questo punto scatta l’indagine dell’ANAC e dell’AMA, le quali scoprono che anche altre lettere false sono state inviate con la firma dell’Autorità Anticorruzione: ad esempio una sull’aeroporto di Fiumicino contesta la gara aperta a varie figure professionali: anche qui la lettera rimarca che soltanto gli ingegneri hanno diritto a quel posto. Non solo. Negli archivi dell’ANAC spunta anche una lettera anonima che risale ad anni prima nella quale si utilizzavano gli stessi argomenti sugli ingegneri e gli appalti che riguardavano le opere pubbliche.
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La storia finirà presto in procura, ma sarà difficile fare luce sulla vicenda con i pochi elementi in possesso. Se non quello della fissazione per gli ingegneri.

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