Marco Travaglio contro Burioni per “la signora del Sacco”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-25

«Ho visto un vero virologo, il borioso Burioni, brutalizzare una vera virologa,la meno boriosa Gismondo (rea di avergli rotto il giocattolo dell’allarmismo dicendo la verità, e cioè che ne ammazza più l’influenza che il Coronavirus), chiamandola “la signora del Sacco”»

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Marco Travaglio va all’attacco oggi, tra gli altri, anche di Roberto Burioni per le frasi del virologo nei confronti di Maria Rita Gismondo, dottoressa dell’ospedale Sacco che in un post su facebook poi cancellato affermava che «durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno» e che quindi in rapporto a quei dati preoccuparsi in maniera eccessiva per il coronavirus era sbagliato.

Nel frattempo, da semplice spettatore preoccupato, ho già visto cose che voi umani… Ho visto un vero virologo, il borioso Burioni, brutalizzare una vera virologa,la meno boriosa Gismondo (rea di avergli rotto il giocattolo dell’allarmismo dicendo la verità, e cioè che ne ammazza più l’influenza che il Coronavirus), chiamandola “la signora del Sacco”, precisando che “signora sostituisce un altro epiteto che mi stava frullando nelle dita”, ma non specificando quale sarebbe il grazioso e frullante epiteto.

Boriosa? Burina? Buriona? Ho visto Burioni ordinare gli italiani di “non ascoltare i virologi della domenica”. E proprio nella giornata di domenica. Ho visto tre infettivologi di chiara fame –Feltri, Sallusti e Belpietro –discettare di coronavirus con la stessa enciclopedica competenza con cui disquisivano di bunga bunga e Ruby nipote di Mubarak, per giungere alla stessa conclusione: che anche il Coronavirus, come le toghe, è rosso.

maria rita gismondo coronavirus

Nel merito della questione va detto quello che abbiamo già segnalato ieri: il dato citato dalla dottoressa Gismondo, sembra trovarsi nell’ultimo rapporto sull’influenza stagionale a cura di FluNews pubblicato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità dove si legge – testualmente – che «durante la 6a settimana del 2020 la mortalità (totale) è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 217 decessi rispetto ai 238 attesi». Ecco quindi da dove salta fuori il 217. Ma poco sopra lo stesso report dice: «Casi gravi: alla 7a settimana della sorveglianza sono stati segnalati 157 casi gravi di cui 30 deceduti».

maria rita gismondo sacco burioni influenza coronavirus - 3
Fonte

Quindi sono 217 morti o 30 morti? Il report in effetti non è molto chiaro. Ma a qualche click di distanza si trovano tutte le spiegazioni del caso.  Ad esempio quelle metodologiche dove viene spiegato che il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera  è la fonte di quel 217 e che si tratta di un sistema che «è attivo tutto l’anno in 34 città italiane e permette di identificare in maniera tempestiva eventuali variazioni della mortalità attribuibili a diversi fattori (epidemie, esposizioni ambientali, socio-demografici) che modificano i valori giornalieri o il trend stagionale» e che «vengono riportati i dati di mortalità, aggregati per settimana, per i soggetti di età maggiore o uguale ai 65 anni di età residenti e deceduti in 19 città». Quindi: se la media attesa era 238 morti giornalieri (totali) e il dato reale è 217 non significa che sono morte 217 persone di influenza ma 217 persone in totale in relazione alla modalità di raccolta dei dati e all’età presa in considerazione.

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Per quanto riguarda l’influenza stagionale l’ISS spiega qui che «dall’inizio della sorveglianza (ottobre 2019) sono stati segnalati 157 casi gravi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva, 30 dei quali sono deceduti. I casi sono stati segnalati, da 16 Regioni e Province autonome». La risposta alla domanda “quante persone sono morte per influenza quest’anno?” è quindi trenta (per il momento). Ma bisogna fare attenzione perché in 128 casi (81%) di quei 157 gravi era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.). Insomma l’influenza stagionale nella grande percentuale dei casi grave ha colpito pazienti già a rischio (ragione per cui è importante fare il vaccino anti-influenzale).

Leggi anche: Chi ha ragione tra Roberto Burioni e Maria Rita Gismondo su coronavirus e influenza stagionale?

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