Ve la ricordate la famosa Torteria negazionista di Chivasso? Ora ha chiuso (per sfratto)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-02

La proprietaria, Rosanna Spatari, ha detto di avere due sentenze in suo favore ma è stanca di lottare

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Per molti mesi era stato uno dei punti di riferimento (mediaticamente parlando) di quell’universo negazionista del Covid in Italia. Ma da ieri, lunedì 1 agosto, la famosa Torteria di Chivasso ha chiuso definitivamente i battenti. Non, come accaduto in passato, per aver violato le norme sanitarie prescritte nelle fasi più acute della pandemia. Ma per sfratto. Sulla vetrata esterna, infatti, è comparso un avviso firmato dagli Ufficiali Giudiziari del Tribunale di Ivrea.

Torteria di Chivasso chiude definitivamente per sfratto

La Torteria di Chivasso, che aveva sede – fino a ieri – in via Orti, non riaprirà più i battenti. Come riportato dal quotidiano La Voce di Chivasso, già nelle scorse settimane la stessa proprietaria aveva provveduto a svuotare l’intero locale. Niente più tavolini, sedie. Il bancone vuoto. Così come la vetrina in cui venivano esposti tutti i prodotti messi in vendita nel corso dei mesi e delle settimane precedenti.

E dopo le battaglie contro i dpcm – sia quelli del governo Conte, che quelli firmati da Mario Draghi (comprese tutte le norme che hanno regolamentato la campagna vaccinale, con relativi obblighi per diverse categoria) – Rosanna Spatari non ha più quel suo locale di via Orti. Colpa di un’ingiunzione da parte degli Ufficiali Giudiziari del Tribunale di Ivrea che, procedendo allo sfratto, hanno messo i sigilli alla struttura. Il motivo? Come scrive Skytg24 il Tribunale di Ivrea ha dato esecuzione allo sfratto a causa delle morosità accumulate durante il 2021, , un debito che ammonta a una cifra di circa 10mila euro.

La stessa protagonista di moltissime battaglie dialettiche (e manifestazioni di piazza in giro per tutto il Nord Italia) ha detto che in suo favore ci sono due sentenze (ma non sappiamo quali) e che quindi avrebbe potuto avere una facile rivalsa su questa situazione di sfratto. Ma sostiene di essere stanca ci lottare e di volersi riposare e, magari, procedere con la scrittura di un suo libro. Il tutto a meno di un mese da quando, parlando in piazza a Torino, aveva detto di esser pronta a rappresentare la voce dei no vax a Roma.

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