L’uomo che fa esplodere l’intestino di un bambino di sei anni a pugni: è stato arrestato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-15

Un 23enne residente a Torino è stato arrestato per maltrattamenti nei confronti della compagna e del figlio di lei: picchiava entrambi senza motivo, il bimbo di 6 anni era stato ridotto in fin di vita

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Senza motivo legava il figlio di 6 anni della sua compagna con le mani dietro la schiena e lo prendeva a pugni, violentemente, sull’addome. Al punto da ridurlo in fin di vita, salvato da un’operazione chirurgica difficilissima a metà dello scorso gennaio in un ospedale di Torino. Per il piccolo aveva anche concordato una versione dell’accaduto: “Devi dire che sei caduto dalle scale tornando da scuola”. Ma quelle lesioni ai polmoni, al pancreas, ai reni, all’intestino – totalmente squarciato – non erano compatibili con una caduta. Lo hanno dedotto gli stessi medici che hanno salvato la vita al bambino, che hanno poi allertato la procura. Oggi l’uomo, un 23enne del Marocco, si trova in carcere. L’accusa del pm Enzo Bucarelli è tentato omicidio e maltrattamenti. Difeso dall’avvocato Basilio Foti l’uomo non ha risposto all’interrogatorio di garanzia.

L’uomo che fa esplodere l’intestino di un bambino di sei anni a pugni

Secondo quanto riporta Repubblica, la compagna lo aveva difeso più volte, nonostante lei stessa fosse vittima di percosse. Soltanto dopo la prima incarcerazione dell’uomo, per aver devastato alcune vetrine di negozi in Via Roma a Torino, ha iniziato a raccontare cosa avvenisse dentro casa. Il bambino veniva lasciato fuori al balcone al freddo dopo aver fatto la doccia, veniva quotidianamente minacciato con frasi come “oggi ti uccido”. Una volta era stato costretto a mangiare del sale: dopo aver vomitato in classe aveva supplicato le sue maestre di non riportare l’accaduto, perché intimorito dai racconti del patrigno che gli diceva: “Altrimenti ti porteranno in un posto abbandonato”. Il ricatto morale era continuo: “Non dire nulla, sennò ti portano via e non ti vediamo più. Ti compreremo dei giochi, la play, tutto quello che vuoi, e potrai andare alle giostre”. La madre veniva picchiata anche dopo essere rimasta incinta. Al settimo mese di gravidanza è stata colpita alla schiena, perdendo molto sangue.

 

(immagine di copertina: Pixabay)

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