Decreto Genova, il pugno chiuso di Toninelli e il ministro al cellulare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-15

Durante l’approvazione scoppia la bagarre in Senato: sotto accusa, come spesso succede, è ancora il responsabile delle Infrastrutture

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Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli esulta con il pugno subito dopo l’approvazione del dl Genova e nell’Aula del Senato scoppia la bagarre.Il clima a Palazzo Madama, già teso in precedenza, si scalda con la capogruppo FI, Anna Maria Bernini, che accusa: “Toninelli ha alzato il pugno durante l’approvazione. Non venga più in quest’aula ad alzare i pugni! Non glielo permetteremo”. Il capogruppo M5s, Stefano Patuanelli, difende il collega pentastellato: “Penso che un piccolo gesto di giubilo dopo l’approvazione di un decreto cosi importante restituisca sì dignità a Genova. Toninelli non ha fatto gesti volgari ne’ inopportuni”.

Decreto Genova, il pugno chiuso di Toninelli e il ministro al cellulare

Più volte il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha cercato di ripristinare l’ordine: “Mi dicono che Toninelli avrebbe gesticolato in modo non molto commendevole per un ministro e io devo necessariamente riprendere certi atteggiamenti non commendevoli – ha rimarcato – che non possono essere riprodotti in questa aula. Invito tutti ad avere un comportamento corretto per rispetto delle istituzioni. Questa prova di indisciplina non vi fa onore”.

Durante il dibattito il senatore di Forza Italia Sandro Biasotti ha punzecchiato il ministro accusandolo anche di non prestare attenzione agli interventi e di “giocare con il cellulare”. Sono 10 i senatori M5s che non hanno preso parte alla votazione del dl Genova al Senato. Sono Vittoria Deledda Bogo, Alfonso Ciampolillo, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Luigi Di Marzio, Elena Fattori, Michele Giarrusso, Cinzia Leone, Paola Nugnes e Mario Turco.

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