I saluti romani durante la festa in un bar per l’elezione del nuovo sindaco di Tolmezzo | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-06-16

Alcuni sostenitori del primo cittadino (appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia) hanno intonato l’inno di Mameli a braccia tese

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Un gruppetto di persone si è radunato in un bar del centro di Tolmezzo, in provincia di Udine, per celebrare i festeggiamenti per l’elezione del nuovo sindaco. Roberto Vicentini, infatti, ha vinto al primo turno con i voti ottenuti dalla sua lista civica e con il sostegno di altre due liste targate Lega e Fratelli d’Italia. E proprio durante l’ebbrezza della festa, alcuni sostenitori del nuovo primo cittadino hanno intonato – riuscendo anche a sbagliare le parole – l’Inno di Mameli. Il tutto condito da quelle “nostalgiche” braccia tese a mo’ di saluto romano fascista.

Tolmezzo, saluti romani durante i festeggiamenti per il nuovo sindaco

Le immagini mostrano queste persone in un bar mentre brindano per celebrare il successo del loro candidato preferito. Ed è lì che è scattato l’Inno di Mameli e quelle braccia tese. E alla fine – mentre la telecamera (per motivi oscuri) passa dalla ripresa verticale a quella orizzontale -, al momento del “siamo pronti alla morte, l’Italia chiamò” la mano sul petto (all’altezza del cuore) si erge verso l’alto con la classica posa che rimane indelebile nell’iconografia tipica del fascismo.

Occorre, però, sottolineare un fatto: nel video in questione non compare il neo-eletto sindaco di Tolmezzo. Roberto Vicentini, infatti, non appare in questo stralcio di filmato girato dopo l’ufficialità della sua elezione a primo cittadino. Ma ci sono alcune foto che circolano sui social. Come questa.

Roberto Vicentini è il signore canuto e barbuto che compare al centro della foto. Uno scatto che lo immortala insieme a un gruppo di suoi sostenitori che brandiscono un gonfalone modificato della città di Tolmezzo: sfondo nero, anziché bianco (come, invece, dovrebbe essere). Uno schiaffo alla storia del nostro Paese e di quella cittadina che nel 1979 venne insignita della Medaglia d’argento al valore militare per l’attività partigiana della gente della Carnia. Una partecipazione civile che contribuì alla sconfitta del fascismo. Ma oggi, in quel di Tolmezzo, i “nostalgici” sono tornati ad alzare le braccia al cielo.

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