La primaria dell’ospedale di Palermo coperta di insulti per aver detto che nelle intensive i novax muoiono ancora

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-18

Tiziana Maniscalchi ha pubblicato su Facebook gli insulti ricevuti. Ma non fa alcun passo indietro e continua la sua battaglia sui vaccini

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Una serie di insulti per aver sempre difeso la campagna vaccinale, evidenziando un dato inequivocabile e mostrato anche dai dati diffusi dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Ma Tiziana Maniscalchi, responsabile del reparto Covid all’Ospedale Cervello di Palermo, ha deciso di rendere pubblici (sul suo profilo Facebook) una lunga sequela di insulti ricevuti dai no vax. La sua “colpa”? Aver detto una verità: chi non ha il vaccino finisce in terapia intensiva. E in alcuni casi, muore.

Tiziana Maniscalchi, la primaria dell’Ospedale di Palermo insultata dai no vax

In una sua recente intervista a L’Aria Che Tira, su La7, la dottoressa Tiziana Maniscalchi aveva dichiarato: “Se tanti pazienti con la terza dose stanno bene, gli altri senza il booster vengono in ospedale”. Lei ha il polso della situazione, dirigendo il reparto Covid dell’Ospedale di Palermo. Ma ai no vax questa verità non è andata giù. Ed ecco che sui social si sono moltiplicati una serie di insulti contro di lei: “Topo di fogna”, “m*rda”, “Bast*rda”. E molto altro che lei ha isolato e pubblicato sul suo profilo Facebook.

Insulti e minacci condite della classica narrazione anti-vaccinista che, per mera ideologia (fomentata da una parte dei social, dell’informazione – anzi, disinformazione – e della politica) negano anche le evidenze.

Insulti e minacce che non rimarranno impresse solamente in questi screenshot. La dottoressa siciliana, infatti, è pronta ad adire a vie legali contro questi leoni da tastiera: “Una risposta per tutti. Esiste un reato che si chiama calunnia e che potrà fruttare più delle TV. Siete rintracciabilissimi ed è probabile che a fine pandemia mi possa pagare una lunghissima vacanza con i proventi. Gli avvocati sono già al lavoro”. Nel frattempo, però, sono molti gli attestati di solidarietà e di stima per il suo lavoro ricevuti dopo gli insulti e le minacce. E le posizioni dei no vax non fermeranno il suo lavoro, sempre all’interno del reparto Covid dell’Ospedale Cervello di Palermo.

(foto: da Facebook)

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