Tiziana Ciprini e i microchip della Fincantieri

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-04-17

L’ennesimo complotto sventato da Tiziana Ciprini: i microchip nelle scarpe dei lavoratori di Fincantieri

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Tiziana Ciprini, la cittadina portavoce deputata famosa per le sue fasce per capelli multicolor e per video che hanno commosso il Web come quello in cui suona la SVEGLIAHHHH alla fine di un suo intervento in cui denunciava (e non era la prima volta) il potere sulle economie degli Stati dei vari Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute, Rockfeller e Rotschild. La deputata fa parte della corrente complottista del Movimento quella composta dai cittadini eletti che credono alle scie chimiche, alle sirene o ai microchip per il controllo mentale e che ha come esponente di punta uno dei cinque saggi del Movimento, il deputato Carlo Sibilia.

Attenzione al microchip RFID massonico piduista
Attenzione al microchip RFID massonico piduista

 
IL PERICOLO DEL MICROCHIP RFID
Altro tema caro alla Ciprini è il pericolo del transumanesimo con particolare attenzione ai microchip RFID. Passione che condivide con un altro compagno di partito, il cittadino onorevole risvegliato Paolo Bernini. Quello che grazie alla visione del documentario Zeitgeist ha scoperto le responsabilità degli americani sull’attacco di Pearl Harbour, dell’attentato alle Torri Gemelle e soprattutto ci rivela che negli USA stanno impiantando i microchip direttamente nel corpo delle persone per poterle controllare. La Ciprini, che quando non si occupa di svelare le oscure trame delle cospirazioni delle banche e dei potentati (e dei troni e delle dominazioni) si occupa anche, a modo suo, di diritti dei lavoratori. La vicenda del rinnovo del contratto dei lavoratori Fincantieri ha fornito l’occasione alla deputata umbra di prendere due piccioni con la proverbiale fava RFID. La storia è questa: la direzione di Fincantieri ha proposto ai sindacati in fase di trattativa l’introduzione di nuovi dispositivi di sicurezza. L’idea dell’azienda è quella di inserire speciali microchip nelle scarpe (o negli elmetti) dei lavoratori. Il chip servirebbe per fare attraversare i tornelli (verrebbe utilizzato al posto della tessera magnetica) e per per poter localizzare un lavoratore in caso di infortunio o di incidente consentendo alle squadre di soccorso di poter intervenire più rapidamente. Fincantieri in un comunicato ha spiegato che:

L’azienda ritiene utile che in ciascun sito aziendale vengano adottati impianti audiovisivi e o altre apparecchiature tecnologiche, trattandosi di strumenti che – se coerentemente finalizzati – sono in grado di incrementare il livello di sicurezza complessiva nei luoghi di lavoro. Le apparecchiature di cui sopra non verranno utilizzate per il controllo a distanza dei lavoratori

La soluzione di Fincantieri non è piaciuta ai sindacati dei dipendenti di Fincantieri che la considerano un tentativo da parte dell’azienda di sorvegliare i propri lavoratori. Anche se la proposta è al limite di quanto consentito dallo Statuto dei Lavoratori (e l’azienda lo sa infatti per questo l’avrebbe inserita nel contratto integrativo) è difficile in ogni caso che le eventuali “prove” raccolte per mezzo della sorveglianza via microchip possano avere un qualche valore in sede legale. Ma questo per la Ciprini non è sufficiente, e così il microchip che passa dalla tessera per accedere al cantiere alle scarpe non è che il prodromo dell’avvento del microchip impiantato sotto pelle e in ultima istanza del controllo mentale. E poco importa che il tanto vituperato Jobs Act questa volta non c’entri proprio nulla.

‪#‎MICROCHIP‬ PER CONTROLLARE I LAVORATORI: la fantascienza diventa REALTA’ nell’era del JOBSACT, grazie alla proposta di Fincantieri di mettere i microchip negli scarponi dei lavoratori.
‪#‎Lavoratorial41BIS‬, sorvegliati speciali peggio dei mafiosi
Domani interpellanza urgente al Ministro del Lavoro Poletti per sapere cosa ne pensa dei controlli a distanza..
STAY TUNED, che la fantascienza è più vicina di quanto immaginiate…

Mescolare un problema serio con le paranoie complottiste sembra essere una specialità dei grillini che cercano in ogni modo di non farsi prendee sul serio. In attesa di vedere se sindacati e azienda riusciranno a raggiungere un accordo (la firma del contratto è prevista entro fine aprile) restiamo sintonizzati sulla frequenza d’onda di Tiziana Ciprini. Potremmo trovare anche allarmi come quelli lanciati da Lo Sai per il chip sui bidoni della differenziata (ci stanno controllando tutti!1). E un’inquietante domanda il chip aumenta l’abusivismo di quelli che buttano l’immondizia per strada? Pensavo quella fosse una questione del chip della civiltà.

Incredibile, siccome si paga  una quota in base agli svuotamenti usano un chip per vedere quante volte metti fuori il bidoncino1! SATANA!
Incredibile, siccome si paga una quota in base agli svuotamenti usano un chip per vedere quante volte metti fuori il bidoncino1! SATANA!

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