Il titolare della pizzeria che ha esposto in vetrina la bolletta della luce: “O passo da ladro o chiudo”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-17

La vicenda ha avuto luogo a Roncadello, frazione di Casalmaggiore, nel Cremonese, ed è chiara testimonianza di come i ristoratori facciano sempre più fatica a far fronte al caro energia

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Alberto Rovati, titolare della pizzeria Funky Gallo, l’ha esposta proprio fuori dal locale, accanto al menù, quella salatissima bolletta da 4mila euro (4.058 euro e 9 centesimi per l’esattezza) che gli è arrivata per l’energia elettrica dello scorso luglio. La vicenda ha avuto luogo a Roncadello, frazione di Casalmaggiore, nel Cremonese, ed è chiara testimonianza di come i ristoratori facciano sempre più fatica a far fronte al caro energia che non accenna a placarsi.

Accanto alla fotocopia della bolletta appesa in vetrina, Rovati ha scritto: “Quando le spese diventano insostenibili. Mettere una pizza margherita a 10 euro e passare da ladro o chiudere l’attività?”. Anche perché la sua pizzeria, Funky Gallo, è nota ai residenti di Roncadello proprio per i suoi prezzi accessibili. Adesso, però, forse i gestori saranno costretti a cambiare rotta e quelle cifre contenute non potranno più essere garantite: se prima era possibile far pagare una margherita 5 euro, adesso bisognerà andare necessariamente al rialzo, almeno sugli 8/9 euro a pizza, ma non si esclude che si possa arrivare anche a 10. E Rovati ribadisce: “Siamo costretti, l’alternativa è chiudere l’attività”.

Il titolare di Funky Gallo che ha esposto la bolletta: “Il mio è un segnale di forte protesta”

Alberto Rovati ha raccontato le sue difficoltà economiche a Il Corriere della Sera e ha spiegato: “La stessa bolletta lo scorso anno, per lo stesso periodo, era di 1.350 euro, un rincaro del 300%”. Da qui, la decisione di mettere in vetrina la bolletta, non per spaventare i clienti, spiega il titolare, ma per lanciare un segnale di “forte protesta”. Tra l’altro, quella dell’elettricità non è l’unica spesa da affrontare per Rovati. Certo, forse è la più eclatante, ma ce ne sono pure molte altre che contribuiscono ad acuire le difficoltà: “Ci sono anche il gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto le materie prime: olio, grano, tutto quello che serve per fare funzionare una pizzeria-ristorante come la nostra”.

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