L’ex poliziotto che in Thailandia fa irruzione in un asilo e uccide 38 persone, di cui 25 bambini

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-06

L’uomo avrebbe prima ucciso alcuni membri del personale scolastico, tra cui un’insegnante incinta di otto mesi, per poi accanirsi sui bambini

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Sono 38 le vittime dell’attacco in un asilo nido della città di Na Klang, nel nord-est della Thailandia. Il bilancio è tragico: 25 i bambini uccisi, alcuni dei quali di appena 2 anni. Al momento non è chiaro se ci siano anche feriti. Le autorità avevano immediatamente lanciato una caccia al killer, identificato dal Central Investigation Bureau della Thailandia come un ex poliziotto di 34 anni che era stato coinvolto in un procedimento giudiziario in corso per presunta vendita di droga.

Gli investigatori hanno confermato che il sospetto, che ha fatto irruzione nell’asilo nido armato di fucile, pistola e coltello, dopo la strage è salito su un veicolo per tornare a casa e, una volta qui, ha ucciso sua moglie e suo figlio, per poi togliersi la vita. E non è al momento chiaro se l’assassino e la sua famiglia siano inclusi nel numero complessivo delle vittime. La sparatoria ha avuto luogo presso il Child Development Center nel distretto di Uthaisawan Na Klang, nella provincia di Nong Bua Lamphu, attorno alle 12.30 (7.30 italiane), l’ora del riposino dei piccoli.

Thailandia, ex poliziotto entra in un asilo nido e fa una strage: cosa è successo

L’ex poliziotto di 34 anni, che secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle autorità della Thailandia ha ucciso in un asilo 38 persone, ha utilizzato soprattutto il coltello per assassinare i bambini. Lo ha reso noto la polizia di Bangkok che sta indagando sull’accaduto. Il killer, che al termine della strage si è tolto la vita, ha utilizzato anche una pistola che deteneva legalmente.

Stando a quanto ricostruito da Reuters attraverso fonti delle autorità locali, l’uomo avrebbe prima ucciso alcuni membri del personale scolastico, tra cui un’insegnante incinta di otto mesi, per poi accanirsi sui bambini. Le persone all’interno della scuola avrebbero pensato all’inizio che i rumori sordi che sentivano fossero fuochi d’artificio e, anche per questo motivo, l’allarme sarebbe scattato in notevole ritardo.

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