Cultura e scienze
I tempi sono maturi per i fruttariani su Rai Uno
Giovanni Drogo 23/08/2016
La saga della disinformazione scientifica approda su Rai Uno dove Salvo Sottile ci ha fatto “conoscere” i fruttariani producendo un piccolo compendio di tutto quello che non si dovrebbe fare quando si parla di scienza (o di alimentazione) in televisione
Al risveglio una mela, a pranzo una mela, a cena una mela. Ma non solo, l’importante è nutrirsi esclusivamente di frutta e non bere assolutamente acqua. Predicamenti del genere non sono una novità, qualche tempo fa un fruttariano era stato ospite di Open Space, mentre più di recente Pamela Scuppa è comparsa su Facebook per insegnarci come bere urina – pardon, amaroli – per non disperdere i preziosi fluidi vitali. Questa volta lo show fruttariano è andato in onda durante l‘Estate in Diretta su Rai Uno, dove Salvo Sottile ha prestato lo spazio della televisione pubblica per una serie di affermazioni senza fondamento scientifico.
I fruttariani su Rai 1 di next-quotidiano
L’uomo non deve mangiare carne, verdura e nemmeno bere acqua
Alcuni ragazzi, diventati fruttariani in maniera rigorosa da addirittura un paio di mesi, ci spiegano che le piante “sono esseri evolutissimi in grado di provare sensazioni quali la paura la sofferenza, solo che non hanno la voce per poterlo esprimere”. Ed è per questo che non avete mai visto un albero felice. Ma come funziona la dieta fruttariana? Gabriele spiega che la giornata inizia con una mela a colazione, durante la giornata di giorno si mangia frutta dolce (ma non acida) e la sera “frutta grassa” (avocado e olive) e “frutta ortaggio”. Poi c’è Giampaolo, 21 anni, che da qualche tempo ha scelto di mangiare esclusivamente mele è il Melariano che ci racconta che prima mangiava anche una decina di mele al giorno e poi è riuscito ad arrivare a mangiare una mela sola. Proprio come la nostra amica dell’amaroli nemmeno questi fruttariani bevono acqua, perché nella frutta – spiegano – c’è tutta l’acqua necessaria. Uno di loro spiega addirittura che l’essere umano, così come non è in grado di essere onnivoro non è nemmeno in grado di bere acqua di fonte, che – a quanto pare – fa malissimo al nostro organismo e sarebbe destinata solo alle piante (oppure ad altri animali che nulla hanno a che spartire con noi). Quello che è successo dopo, in studio, era abbastanza prevedibile, il nutrizionista e medico Giorgio Calabrese ha tentato di arginare alcune delle opinioni ascientifiche dei fruttariani ma come al solito non c’è stato un vero e proprio confronto. Anche perché alcune affermazioni erano puramente aneddotiche: Usain Bolt è diventato un grande campione seguendo una dieta quasi del tutto fruttariana (falso) anche Carl Lewis era vegano (ma solo dopo il 1990, ovvero verso la fine di una carriera già costellata da successi incredibili). Le più importanti basi scientifiche non sono state presentate, anche perché quando ci si rifiuta di tenere conto di tutte le evidenze scientifiche dicendo che “le facoltà di medicina non sono scientifiche” allora si possono fare tutti i discorsi anti-scientifici che si vogliono, citare il solito discorso relativo all’anatomia umana analizzando la quale è evidente che l’uomo non solo non è un carnivoro puro (e fin qua siamo tutti d’accordo) ma non è nemmeno onnivoro essendo per natura frugivoro. In realtà non c’è nessuna prova definitiva di questa affermazione, ed anche gli studi che la dimostrerebbero sono studi comparativi effettuati sull’alimentazione delle scimmie (in quanto nostri parenti “stretti”, che però sono onnivore. Studi che non tengono conto di come “in natura” l’uomo non sarebbe in grado di vivere senza una serie di apparati e accorgimenti che non sono naturali, uno di questi è ad esempio la lavorazione del cibo.
Il succo del discorso è che per fare una scelta di vita o decidere di seguire un particolare stile alimentare non servono prove scientifiche, soprattutto quando si tratta di una scelta etica. Cercare di fondare l’etica sulla scienza, con l’assurda pretesa di farla diventare un’etica universale è sbagliato, soprattutto quando le evidenze scientifiche portano in altra direzione (oppure da nessuna parte). Però in televisione non si può dire “voglio mangiare mele perché mi piace così” altrimenti come si fa ad accapigliarsi su una scelta individuale? Bisogna dire che “è l’anatomia” a dire così oppure dire qualcosa in grado di alimentare lo spettacolo televisivo. Ed è questo il vero problema della trasmissione, che con la scusa di voler fare “informazione” in realtà si limita a mettere in scena il solito scontro trito e ritrito tra vegani/vegetariani/fruttariani e “onnivori”. Uno scontro dal quale nessuno impara qualcosa e che soprattutto non fa nemmeno buona informazione perché mettendo sullo stesso piano un medico nutrizionista e una persona che mal che vada ha studiato all’Università di Facebook con diploma in YouTube (e che di sicuro non ha letto tutto Le Règne animal distribué d’après son organisation di George Cuvier) significa sbagliare in partenza. Perché significa che la conoscenza scientifica è sullo stesso piano di affermazioni fatte in libertà senza alcun riscontro. Forse i nutrizionisti vegan/fruttariani rifiutano il dibattito? A quel punto allora meglio non mischiare mele e pere e limitarsi a far parlare luminari del calibro di Mughini, senza trascinare nel fango professionisti della nutrizione. Il messaggio antiscientifico, come lo definisce Calabrese, non è solo quello dei fruttariani ma anche quello di Estate in diretta.