Il green pass come i tatuaggi dei prigionieri nei lager: il delirio del consigliere regionale in Sicilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-20

Il post è sparito dopo poche ore, ma non è stato sufficiente. Nel pomeriggio di ieri il tentativo di chiarire un messaggio che ormai era stato inviato, dure le repliche del Pd di Trapani e della cittadinanza sotto la comunicazione del Parlamentare

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Secondo Sergio Tancredi, parlamentare siciliano eletto in quota cinque stelle e ora appartenente al gruppo Attiva Sicilia, il green pass è come i tatuaggi dei prigionieri nei lager. Non una scelta infelice, che non renderebbe rispetto alla memoria offesa. Ma una scelta pericolosa, in un momento in cui si discute di vaccinazione e di tracciamento. In questi giorni il tema del certificato verde è al centro del dibattito pubblico, e la trattativa interna alla maggioranza è tutt’altro che scontata. E’ bastato che si parlasse di orientare la popolazione a vaccinarsi perché la strenua difesa al governo Draghi di Salvini calasse, Meloni dal canto suo ha preso una posizione chiara il giorno in cui ha comandato ai responsabili del suo staff di far sparire tutte le sue testimonianze social in favore di vaccini e scienziati.

Per l’ex pentastellato Tancredi il green pass è come i tatuaggi dei prigionieri nei lager. Il tentativo di rimediare

In poche ore il post è stato cancellato, troppi i commenti social che avevano tempestato la bacheca di Tancredi. Molti anche duri per manifestare forte dissenso verso le sue parole. Nel pomeriggio di ieri arriva “il chiarimento”, che come spesso accade è peggio di quanto non ci si possa immaginare.

“Io credo che oggi il Governo – e per suo conto il ministro Speranza – debba avere la forza di dichiarare obbligatoria la vaccinazione anti Covid. E così nessuno potrà svincolarsi, ma tutti potremmo avere il diritto di chiedere l’evidenza scientifica degli effetti dei vari vaccini”, scrive l’Onorevole sul sito di Attiva Sicilia. Una posizione nuova questa, che strizza l’occhio ai no-vax man allo stesso tempo si colloca nell’alveo di quelli con il senso di responsabilità. Poi il passaggio sul concetto dell’olocausto: “Siamo arrivati ad un punto – prosegue – in cui deve essere chiaro che ci troviamo di fronte a due blocchi sociali contrapposti. E un conflitto di questo genere è quanto di peggio possa accadere in un Paese come il nostro in cui le divisioni provocano odio e risentimento così profondi da lasciare presagire conseguenze nefaste sul piano sociale ed economico. Per questo motivo ho fatto il riferimento al clima che ha preceduto l’olocausto, quando l’isolamento e la gogna sono stati i primi passi della più grande tragedia del mondo contemporaneo”.

Intanto in queste ore è arrivata la richiesta di dimissioni del Pd di Trapani, secondo cui è inaccettabile che si possano fare questo genere di paragoni.

 

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