Attualità
Syed Farook e Tashfeen Malik: un American Dream finito nel sangue
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-12-03
La polizia non ha ancora compreso le ragioni che hanno spinto la coppia musulmana al massacro all’Inland Regional Center di San Bernardino. L’FBI indaga per terrorismo, ma i due non sembravano radicalizzati. E lasciano una figlia di sei mesi. Anche se le azioni fanno pensare a un atto studiato per tempo
Un sogno americano finito nel sangue. Syed Rizwan Farook, uno dei due responsabili della sparatoria avvenuta ieri in un centro per disabili di San Bernardino, città a 100 chilometri a est di Los Angeles, in California, era stato recentemente in Arabia Saudita, per circa un mese, ed era tornato negli Stati Uniti con una donna conosciuta online, diventata nel frattempo sua moglie. A dirlo al Los Angeles Times è stato un collega di Farook, Patrick Baccari. La coppia aveva poi avuto un figlio e sembrava stesse “vivendo il Sogno americano” ha aggiunto. Baccari e altri colleghi hanno raccontato che Farook era un devoto musulmano, ma che raramente parlava di religione al lavoro; una persona riservata, tranquilla ed educata, apprezzata dai colleghi. “Non mi è mai sembrato un fanatico o una persona sospetta” ha detto Griselda Reisinger, che lavorava con Farook prima di lasciare l’ufficio a maggio.
Syed Farook e Tashfeen Malik: un American Dream finito nel sangue
Tra le poche voci che compaiono su Internet a nome di Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik, oltre ad un profilo dell’uomo messo sul sito per incontri, la pagina in cui la donna annunciava la nascita della figlia, lo scorso maggio, e faceva la lista dei regali per amici e parenti per la cosidetta ‘baby shower’, tra i quali il seggiolino per l’auto, biancheria, pannolini. Insomma tutto quello che una mamma prepara per la nascita di un bimbo. Racconta la CNN che nel profilo online sul sito iMilap.com Farook affermava di provenire da una famiglia con valori occidentali ed orientali, descrivendosi come “un musulmano che vive negli Stati Uniti, in California. Religioso, ma con una famiglia moderna composta da quattro persone, due femmine e due maschi”. Ed è su questo sito che forse Farook ha incontrato Malik, nata in Pakistan – da dove proviene la la famiglia Farook trasferitasi in Illinois dove è nato Syed – che si trovava però prima del matrimonio in Arabia Saudita, dove Farook era andato tornando poi con la moglie laureata in farmacia.
Il marito era da cinque anni dipendente dal dipartimento Sanità della contea di San Bernardino, con un buon salario di 71mila dollari, secondo i dati del 2013, ed era ispettore nel centro attaccato la notte scorsa. Secondo la descrizione del capo della polizia Burguan, Farook e la moglie sarebbero stati i protagonisti dell’attacco al centro: un attacco che avevano ben preparato, dal momento che indossavano divise tattiche, maschere nere ed imbracciavano molte armi. “Sono arrivati preparati a fare quello che dovevano fare come se fossero in missione – ha detto – sulla base di quello che abbiamo visto e su come erano equipaggiati, ci fosse un certo grado di pianificazione. Non credo che in un attacco deciso al momento qualcuno prenda divise tattiche e quel tipo di armi”. Secondo alcuni testimoni infatti Farook avrebbe lasciato la festa nel centro visibilmente arrabbiato poco prima dell’inizio della sparatoria.
Cosa sappiamo dei killer di San Bernardino in California
Quello di ieri è il più grande massacro tra le 355 sparatorie negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno. L’FBI non esclude che la carneficina fosse un atto di terrorismo, ovvero che nell’atto ci fossero implicazioni e valenze politiche. Lo suggerirebbe la vestizione dei due killer, la maschera che uno dei due indossava e l’esplosivo lasciato all’Inland Regional Center e buttato fuori dall’automobile durante l’investimento. D’altro canto non sono arrivate rivendicazioni credibili dell’accaduto, gli assassini non hanno lasciato messaggi, è molto strano che una coppia di persone con una figlia di sei mesi abbia deciso di effettuare un massacro senza pensare alle ovvie conseguenze per la bambina e il luogo della sparatoria non era in nessun modo considerato un obiettivo sensibile. La circostanza della lite scoppiata tra Farook e qualcuno durante la conferenza, poi, porterebbe ad ipotizzare a un’azione per futili motivi. Ma se c’era un problema tra Farook e i suoi colleghi cosa c’entrava la moglie e perché è andata a farsi massacrare con lui? La Cnn riporta fonti investigative secondo cui Farook era in contatto con sospetti terroristi tenuti sotto controllo dall’Fbi. Una fonte anonima della polizia citata dall’emittente ha aggiunto che si era apparentemente radicalizzato. Quello di San Bernardino è il peggior massacro dopo la carneficina alla scuola elementare Sandy Hook di Newton in Connecticut del 14 dicembre 2012. Quel giorno un ventenne, Adam Lamza, con problemi mentali ma legalmente in possesso di un fucile d’assalto Bushmaster AR-15 (da allora diventato un successo comemrciale), entro’ nella scuola dove insegnava la madre, uccisa prima di uscire di casa per andare a compiere la mattanza. Nell’istituto masssacro’ a sangue freddo 20 bambini e altri 5 adulti prima di suicidarsi. Sull’onda emotiva di quella strage, che impietri’ l’America ed il mondo intero, pur essendo solo l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie (solo 5 mesi prima, il 20 luglio, il 24enne James Eagan Homes, massacro’ 12 persone e ne feri’ 70 in un cinema in Colorado alla prima dell’ultimo Batman) il presidente Barack Obama tento’ di rendere piu’ restrittiva la legislazione sulle armi. Obama mise il vicepresidente Joe Biden a capo di una commissione che produsse un testo di legge che, pero’, venne affondato al Congresso dalla potente lobby delle armi, la National Riffle Association (Nra). Lobby che finanzia generosamente le campagne elettorali di centinaia tra deputati e senatori. Solo il 27 novembre scorso, appena sei giorni fa, quando un antiabortista armato fino ai denti massacro’ 3 persone e ne feri’ 9 persone n una clinica per il controllo delle nascite a Colorado Springs, Obama affermo’ sconvolto: “quando e’ troppo e’ troppo”, lasciando intendere un nuovo impegno per cambiare le cose. L’eco delle sue parole ha fatto in tempo a cadere nel vuoto. In 72 ore ancora una strage. Strage che e’ stata la sparatoria numero 355 dall’inizio dell’anno in cui e’ rimasta uccisa almeno una persona. La macabra conta – del tutto provvisoria visto che mancano ancora 28 giorni alla fine del 2015 – e’ di 464 persone uccise e 1.319 ferite da un’arma da fuoco e’ tenuta dal sito ‘Mass Shooting Tracker’.