Svolta nel caso di Alessia Sbal nelle ultime chiamate al 112: “Fermati, non venirmi addosso”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-12-09

La 42enne Alessia Sbal, morta sul Grande Raccordo Anulare, non sarebbe stata uccisa da un semplice errore: la verità nelle chiamate al 112

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La 42enne Alessia Sbal, morta sul Grande Raccordo Anulare, non sarebbe stata uccisa da un semplice errore. L’autusta del tir che l’ha investita l’avrebbe fatto consapevolmente, travolgendo in modo volontario e deliberato la donna che si trovava sulla corsia d’emergenza. A provarlo sarebbero tre telefonate riportate oggi dal quotidiano La Repubblica: le registrazioni, infatti, hanno catturato le ultime parole di Alessia e danno una versione dei fatti molto diversa da quella ricostruita finora dagli inquirenti.

La chiamata di Alessia Sbal al 112: “Dove vai, dove vai? Fermati, fermati, non mi venire addosso”

C’è innanzitutto la testimonianza del cameraman Paolo Piccini, che ha dichiarato di aver assistito a un tamponamento tra una Panda e un camion. E di aver visto chiaramente come la Panda, a un certo punto, si sia spostata di fronte al Tir per farlo fermare. Poi, la sosta sulla corsia d’emergenza, dove Alessia Sbal ha indossato il giubotto catarifrangente e fatto la prima chiamata al 112: “Ho avuto un incidente con un camionista, venite qui”, mentre in sottofondo si sente un uomo dire “non c’entro niente, non sono io”.

A quel punto cade la linea, così il numero per le emergenze la richiama. Proprio nella registrazione della seconda telefonata si sente Alessia Sbal dire: “Dove vai, dove vai? Fermati, fermati, non mi venire addosso”, come se l’autista fosse nel frattempo risalito sul camion. Poi di nuovo cade la linea. Altre due telefonate vanno a vuoto. Mentre la quinta arriva da un altro automobilista: “Sono qui sul Gra, un camionista ha travolto una donna”.

Chi è l’uomo che ha travolto e ucciso Alessia Sbal

Il contenuto delle suddette chiamate potrebbe trasformare l’accusa ai danni di Flavio Focassati, questo il nome del camionista, da omicidio stradale in omicidio volontario. L’uomo, accusato pure di fuga e omissione di soccorso, è incensurato e si trova attualmente ai domiciliari. Agli agenti aveva dichiarato sull’incidente con Alessia Sbal: “Non l’avevo vista, mi è comparsa davanti all’improvviso”. Rimane aperta l’ipotesi che i tir coinvolti siano due: questo spiegherebbe, ad esempio, la voce dell’uomo che al telefono dice “non c’entro niente, non sono io” al 112. Anche se non si comprendono allora le urla di Alessia, che grida a qualcuno di non venirle addosso. I punti da chiarire rimangono molti.

 

 

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