Svastiche sulla tomba di Alfredino Rampi, il bimbo morto dopo la caduta in un pozzo a Vermicino | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-30

La tomba del piccolo Alfredino Rampi, morto nel giugno ’81 dopo essere caduto in un pozzo a Vermicino, è stata vandalizzata con alcune scritte e disegni di svastiche

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Vandali hanno imbrattato con le svastiche la tomba di Alfredino Rampi all’interno del cimitero del Verano di Roma. Dieci simboli del Reich di Hitler disegnati sulla lapide del bimbo morto nel giugno dell’81 dopo essere caduto in un pozzo artesiano a Vermicino. A diffondere la notizia il telegiornale regionale della Rai, che ha riportato della presenza anche di alcune scritte ingiuriose. “Quando ho visto la lapide imbrattata, ho sentito un colpo allo stomaco”, ha dichiarato la signora che ha segnalato quanto accaduto: era al cimitero per visitare la tomba del marito, ha assicurato che “dieci giorni fa quelle scritte non c’erano”.

Svastiche sulla tomba di Alfredino Rampi, il bimbo morto dopo la caduta in un pozzo a Vermicino

“Voglio esprime la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”, ha dichiarato in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Appena due giorni fa era stato presentato nel quartiere Garbatella della Capitale un murales a lui dedicato, alla presenza del presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, di Valeria Baglio, capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio, e di Rita Di Iorio, presidente del centro Alfredo Rampi.

Il murales a Garbatella

“Siamo orgogliosi di questa giornata e di questa iniziativa, orgogliosi di avere qui questo murale per chi ne è stato testimone e anche per generazioni successive perché questa vicenda rimane impressa nella nostra storia collettiva”, le parole di Ciaccheri. “Alcune storie diventano un simbolo senza perdere né la tenerezza né l’umanità che li ha contraddistinti – ha proseguito – bisogna riconoscere il debito collettivo nei confronti della protezione civile e associazioni di volontariato che sono ormai un punto di riferimento di coesione per la nostra comunità”.

 

(immagine di copertina: screenshot Tgr Lazio)

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