Cosa rischiano i club che hanno aderito alla Super League

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-19

Le squadre italiane che hanno aderito al progetto sono Juventus, Inter e Milan. Si vocifera anche di un tentativo di “corteggiamento” nei confronti della Roma. Si parla di sanzioni ed esclusioni anche dalle competizioni nazionali. Ma come andrà a finire?

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Dodici club che rappresentano l’élite storica del calcio europeo. Tutti riuniti attorno a un tavolo per approvare un progetto di cui si parlava già da tempo ma che, fino a ieri sera, sembrava essere il classico sogno di una notte di mezza estate. Poi la svolta e l’annuncio della creazione della Super League che, di fatto, rappresenta un mondo parallelo alle competizioni Uefa (Champions League, Europa League e la futura – partirà dalla prossima stagione – UEFA Europa Conference League). Tre le italiane che hanno partecipato e aderito a questa tavola rotonda: Juventus – da sempre in prima fila -, Milan e Inter. A loro si aggiungono altri nove club: Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham.

Super League: cosa rischiano i club che hanno aderito al progetto

Una competizione parallela. Una competizione per “ricchi” a caccia di soldi. Perché il giro d’affari – per la sola partecipazione – si aggira attorno ai 10 miliardi di euro per i club che parteciperanno (secondo il New York Times, la sola partecipazione a questo torneo infrasettimanale frutterà una cifra che sfiora i 400 milioni di euro). Insomma, il soldo che “move il sole e l’altre stelle”. Come al solito.

L’obiettivo, come indicato anche dal comunicato pubblicato sul sito della Juventus (standard per tutti quelli che hanno aderito al progetto Super League), è quello di arrivare a 20 squadre: in attesa di conoscere la posizione di Bayern Monaco (che aveva sempre detto no) e Paris Sanit-Germain, si cerca di convincere altri club. In Italia, anche se non vi è conferma ufficiale, c’è il tentativo di corteggiamento nei confronti della Roma. Poi, all’estero, si parla di Porto e Borussia Dortmund. Infine, secondo le indiscrezioni, gli slot rimasti vacanti saranno riempiti da una fase di qualificazione per le altre squadre, in base al posizionamento della stagione precedenti.

Le reazioni, le doppie dimissioni di Agnelli e il “caso basket”

Subito dopo il rilascio dei vari comunicati stampa, Andrea Agnelli – Presidente della Juventus – ha annunciato le sue dimissioni da presidente dell’Eca e dall’esecutivo della Uefa. Nel suo messaggio di commiato, ha spiegato che i bianconeri continueranno a partecipare a tutte le competizioni europee alle quali si qualificheranno in base ai risultati di questa stagione, almeno fino all’avvio della Super League.

Nel frattempo, però, la Uefa e la Fifa hanno subito alzato le barricate, minacciando sanzioni nei confronti delle squadre che hanno firmato e fondato questo progetto (e anche per quelle che vi aderiranno in futuro). Stessa posizione per quel che riguarda Figc e Lega di Serie A. Si parla di esclusione dalle competizioni nazionali, ma i precedenti – seppur in un altro sport – sembrano puntare verso un’altra direzione. Perché queste polemiche nacquero anche quando il mondo del basket (anche lì si trattava dell’élite della pallacanestro europea) decise di dare il via libera alla Eurolega: minacce di esclusione dai campionati che, poi, vennero rimesse nella faretra.

Lo stesso discorso potrebbe valere anche per la Super League di calcio: si tratterebbe, infatti, di un torneo privato. Per questa sua natura, quindi, i club sarebbero liberi di partecipare. Ovviamente, per motivi di calendario, sarebbero costretti a rinunciare alle competizioni organizzate dalla UEFA. Si può fare? Sì, come spiega Goal.com citando i regolamenti. Insomma, le minacce sembrano essere più formali che concrete. E questa non è una difesa nei confronti dei club che hanno detto sì – o lo diranno – alla Super League, ma è solamente una questione regolamentare.

Come funziona (o funzionerebbe) la Super League

Secondo le idee iniziali, la Super League sarà composta dai 15 club fondatori (per il momento sono 15 ad aver aderito) e da altre 5 squadre che saranno selezionate – con un meccanismo di qualificazione – in base ai risultati della stagione precedente. Le gare si giocheranno durante la settimana: la fase iniziale prevede due gironi da dieci squadre che si affronteranno con partite di andata e ritorno. Le prime tre di ogni raggruppamento si qualificheranno direttamente per i quarti di finale, mentre la quarta e la quinta di ogni girone si giocheranno (in scontri incrociati, 4^ gruppo A vs 5^ gruppo B e viceversa) la qualificazione alla fase a eliminazione diretta con un doppio incontro casa-trasferta). Poi le gare dei quarti (sempre con modello andata e ritorno), fino alla finale in gara secca da giocare in uno stadio neutrale.

(Foto IPP/imagosport/Jonathan Moscrop)

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