Super green pass anche in zona bianca? Le restrizioni per chi non è vaccinato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-23

La richiesta dei Presidenti delle Regioni al governo: la stretta per chi non si è vaccinato, senza basarsi sul sistema “a colori”

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I primi passi sono stati compiuti e ora si attende solamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: il governo ha deciso di ridurre da 6 a 5 mesi il periodo minimo per sottoporsi alla terza dose (cosiddetta dose “booster”) e ha deciso di ripristinare la durata della certificazione verde ai 9 mesi (come era all’inizio, prima di passare a 12 mesi). E ora si sta discutendo di quello che è stato ribattezzato come “Super Green Pass”, quel documento che limiterebbe il “raggio di azione” di chi ancora non si è sottoposto all’immunizzazione. E le Regioni chiedono ancora di più: voglio che queste nuove restrizioni vadano al di là del sistema di classificazione “a colori” (in base al livello di rischio, non solo incidenza dei contagi ma anche ricoveri e terapie intensive), entrando in vigore anche in “zona bianca”.

Super Green Pass in zona bianca, le restrizioni chieste dalle Regioni

Come riporta il quotidiano Il Messaggero, dall’incontro tra le Regioni – che prima si erano riunite nella classica Conferenza, presieduta da Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia – e il Ministro Speranza e la Ministra Gelmini è emersa una posizione netta: il super green pass deve entrare in vigore non solo in zona gialla (sembra essere questa, invece, la posizione del governo), arancione o rossa, ma anche nelle zone dove il livello di rischio è più basso. Ovvero in zona bianca.

L’obiettivo di questa mossa è quello di prevenire l’aumento dei contagi e spingere quella porzione di popolazione che ancora non lo ha fatto a vaccinarsi (o, per chi ne ha la possibilità, sottoporsi alla dose booster per dare una nuova spinta ai propri anticorpi). La decisione sull’entrata in vigore del Super Green Pass (e i confini della sua applicazione) verranno discussi a breve all’interno del Consiglio dei Ministri. Sta di fatto che dalle Regioni è arrivata una richiesta molto precisa e diretta: una sorta (perché il mondo del lavoro sarebbe escluso) di lockdown per i no vax.

Fine dello stallo politico

E ora non sembra esserci neanche più una divisione politica (come invece accaduto diversi mesi fa), con tutti i rappresentanti delle Regioni che hanno fatto fronte comune e hanno convinto anche quei segretari di partito che, fino a poco tempo fa, erano scettici sulle restrizioni (sia in generale che rivolte solamente agli anti-vaccinisti). Lo conferma, come riporta il Corriere della Sera, anche Massimiliano Fedriga che ha sottolineato – tra le righe – come anche Matteo Salvini si sia “arreso” e non metterà i bastoni tra le ruote alle prossime decisioni del governo:

“Ci siamo sentiti più volte nel corso della giornata. Con il segretario federale ci vediamo oggi. Ma ricordo che tutte le posizioni sono concordate con lui. Il primo a non voler condizionare partiticamente le posizioni dei governatori è proprio il segretario”.

L’unico partito che, dunque, continua a essere allergico al concetto di “restrizioni” resta Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni che continua a ribadire il suo no e con alcuni esponenti del suo partito (sia a livello nazionale, sia a livello locale) che proseguono nei loro discorsi con paragoni che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale.

Come funzionerà il Super Green Pass

In attesa di capire le decisioni ufficiali del governo (in ballo c’è anche l’estensione dell’obbligo sanitario anche ad altre categoria, come le Forze dell’ordine o chi lavora nella pubblica amministrazione), le regole per il Super Green Pass sembrano essere definite e devono solamente essere limate e votate dal Consiglio dei Ministri. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, questa nuova certificazione verde non si otterrà più con il tampone (rapido o molecolare), ma solo ed esclusivamente con il vaccino (ciclo completo) o la guarigione dal Covid. Il vecchio concetto di Green Pass con tampone negativo potrebbe essere riproposto solamente per accedere al mondo del lavoro (ma la durata potrebbe passare dalle 48 ore attuali alle 24).

Poi, per tutto il resto, occorrerà essere vaccinati: dai ristoranti al cinema, passando per teatri, mostre, fiere e stadio. I cosiddetti luoghi di svago, dunque, saranno riservati solo ai vaccinati. Adesso manca solo l’ultimo scoglio che sarà discusso in cabina di regia a Palazzo Chigi: seguire la richiesta delle Regioni e rendere il Super Green Pass valido anche in zona bianca o assumere un atteggiamento più morbido attendendo il passaggio (almeno) alla zona gialla?

(foto IPP/Paolo Lazzeroni)

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