Lo studente disabile positivo al Coronavirus bullizzato dalla classe

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-23

Due settimane fa uno studente del primo anno dell’istituyo alberghiero Buontalenti di Firenze è risultato positivo al Coronavirus. La classe è andata in quarantena e il ragazzo, disabile, è stato oggetto di bullismo da parte dei compagni nelle chat su Whatsapp

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Due settimane fa uno studente del primo anno dell’istituyo alberghiero Buontalenti di Firenze è risultato positivo al Coronavirus. La classe è andata in quarantena e il ragazzo, disabile, è stato oggetto di bullismo da parte dei compagni nelle chat su Whatsapp

Lo studente disabile positivo al Coronavirus bullizzato dalla classe

Maria Francesca Cellai, la preside del Buontalenti, racconta a Repubblica Firenze cosa è successo: .«Non posso neanche immaginare cosa può aver provato il ragazzo — racconta la preside — . Si è sentito in colpa, mortificato, annientato dalla cattiveria dei compagni. Per fortuna ha avuto la forza di parlarne con la sorella, la quale a sua volta ha raccontato tutto ai genitori. A chiamarmi, con il cuore in mano, è stata la mamma. Io mi sono vergognata per gli altri miei studenti». C’è chi lo ha accusato di aver messo in pericolo la mamma con l’asma, chi di aver fatto sprecare i soldi utilizzati per comprare le divise per le lezioni di cucina. Il ragazzo è stato attaccato da quasi tutti i 27 i compagni. Solo pochi sono rimasti in silenzio. E solo in tre lo hanno difeso:

«È tutta colpa tua se siamo in quarantena». «Ma sei stupido? Prendi il coronavirus e ce lo dici così? Rischi di aver infettato tutti». «Non capisci niente. Cos’hai al posto del cervello, i coriandoli?». Parole d’odio, offese, accuse piene di rancore vomitate in chat dai compagni di classe. Uno studente con disabilità che frequenta il primo anno dell’istituto alberghiero Buontalenti di Firenze si è improvvisamente trasformato in un bersaglio su cui sfogare ansie e preoccupazioni.

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Sul suo smartphone, in poche ore, sono iniziati a comparire messaggi su messaggi, audio carichi di cattiveria nei quali ragazzi e ragazze di appena quattordici anni lo additavano come il responsabile dello stop alle lezioni. «È un vero e proprio episodio di bullismo — afferma la preside, Maria Francesca Cellai — Gesti come questo non possono essere sminuiti e considerati semplici ragazzate, si tratta di reati. Sono sconvolta e dispiaciuta, la scuola deve intervenire al più presto»

Ora il ragazzo ha paura di tornare a scuola. La dirigente scolastica pensa di premiare chi tra i compagni ha difeso lo studente e di punire chi lo ha bullizzato sospendendolo dalle lezioni di cucina.

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