Studente 13enne muore d’infarto dodici anni dopo il fratello: chiesta la condanna dell’insegnante

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-15

Per il pm la professoressa avrebbe dovuto evitare di far fare le scale ad Alessio, dato che sapeva bene della sua malattia cardiaca

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Il 13enne Alessio Quaini ha perso la vita l’11 aprile 2014, colto durante una gita scolastica da un arresto cardiaco che non gli lasciò scampo. Fu una tragedia nella tragedia, dato che nel 2002 accadde la stessa cosa al fratello gemello di Alessio: entrambi soffrivano di una grave patologia cardiaca, la cardiomiopatia ipertrofica dilatativa. Il caso finì in tribunale e, oggi, il pm di Brescia Carlo Pappalardo ha chiesto la condanna a otto mesi per l’insegnante che accompagnava il giovane, ora accusata di omicidio colposo.

13enne morto di infarto: chiesta la condanna dell’insegnante che lo aveva in custodia

Nello specifico, secondo il consulente dell’accusa e i medici che avevano impiantato al 13enne il defribillatore qualche anno prima in attesa del trapianto, Alessio non avrebbe mai dovuto salire quei 40 gradini per arrivare alla sala civica del Municipio di Villanuova sul Clisi, in provincia di Brescia, una delle tappe della gita. Per il pm la professoressa avrebbe dovuto evitare di far fare le scale ad Alessio, dato che sapeva bene della sua malattia cardiaca. L’infarto, infatti, arrivò proprio poco dopo quello sforzo, forse eccessivo: questa, almeno, è la tesi dei genitori del giovane, che sono parte civile nel processo.

La difesa, invece, è convinta che l’insegnante non abbia alcuna colpa e ha sottolineato come non sia stato analizzato il defribillatore di Alessio (che avrebbe potuto rilevare o meno l’aritmia cardiaca), come la famiglia non avesse mai portato a scuola alcuna certificazione medica e come, appena qualche mese prima del tragico evento, il giovane avesse fatto visita al Vittoriale degli Italiani a Gordone di Riviera, dove le scale non mancano e sono anche di più dei 40 gradini del Comune di Villanuova. Per tutti questi motivi, Ennio Buffoli, legale dell’insegnante, ne ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

Da parte loro, i genitori di Alessio hanno dato vita all’associazione “Fallo col cuore” in ricordo dei due figli uccisi dalla stessa malattia cardiaca: grazie ad essa, negli anni sono stati installati ben 17 nuovi defibrillatori nella provincia di Brescia.

 

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