La strategia di Salvini per salvarsi dal sorpasso di Giorgia Meloni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-05

Cosa c’è dietro la proposta di federarsi con Forza Italia è chiaro: fermare l’avanzata di Giorgia. Ma il piano di Salvini è nato già sotto una cattiva stella. O meglio Maria Stella. Perché Gelmini e Carfagna non ne vogliono sapere niente

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Ieri Matteo Salvini in un’intervista al Giornale aveva detto “Credo e spero entro giugno di arrivare alla federazione delle forze di centrodestra, almeno di quelle che sostengono il governo Draghi. Tutte”. Ora visto che le forze di centrodestra nel governo sono tutte meno quella di Giorgia Meloni è abbastanza chiaro a cosa punti il leader della Lega. A evitare il sorpasso di Fratelli d’Italia ormai già con la freccia accesa da tempo secondo tutti i sondaggi. Gli riuscirà?

La strategia di Salvini per salvarsi dal sorpasso di Giorgia Meloni

Il piano è talmente chiaro che non c’è neanche bisogno di spiegarlo: federarsi con Forza Italia per fare “massa critica” contro quel 20 per cento di consensi che ormai sembra un dato non solo consolidato ma con un trend in crescita e pericolosamente vicino a quello della Lega. Racconta il Fatto:

“Salvini è terrorizzato dal sorpasso, forse non ci dorme la notte, ma dimentica due cose: le fusioni a freddo, come si è visto col Pdl, non funzionano. Inoltre in politica i voti voti non si sommano mai. Piuttosto c’è il rischio che sia la Lega sia FI perdano consensi… ”, riflette un autorevole esponente azzurro. Ma tra i berluscones si notano anche un altro paio di cose. L’intervista di Salvini è arrivata due giorni dopo un’intervista a Berlusconi, sempre al Giorna le , in cui il leader azzurro era stato un po’ ambiguo sull’argo -mento: insomma, per qualcuno si tratta di un “piano” ideato a tavolino dall’asse Salvini – Ronzulli -Tajani – Bernini. Inoltre arriva pure in un momento in cui la salute di Berlusconi è sempre più precaria, mentre FI è ancora frastornata per l’uscita di 12 deputati migrati verso la formazione di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro. Una mni-scissione che ancora si fa fatica a digerire e che oltretutto colpisce la parte più “liberal ” del partito, perché ad andarsene sono stati tutti esponenti anti-Lega.

E chi fa parte dell’ala liberal? In primis Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. Così quando ieri Berlusconi su Zoom dalla villa di Arcore con i vertici azzurri, capigruppo, ministri, sottosegretari e governatori aveva detto a sorpresa “Una federazione di centrodestra? La consideriamo con grande attenzione…” non tutti l’hanno presa bene. Anzi. La riunione l’ok del Cav alla proposta della Lega avrebbe ‘diviso’ il partito. Forti dubbi nei confronti del progetto federativo avrebbe espresso l’ala governativa forzista rappresentata proprio da Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Raccontano che i primi lanci di agenzia con l’apertura di Berlusconi al ‘Capitano’ sull’ipotesi di federarsi abbiano provocato l’immediata reazione proprio delle due ministre, che ancora una volta avrebbero fatto asse per mettere in guardia dal ‘pericolo Lega’. Secondo alcuni presenti Gelmini e Carfagna avrebbero chiesto a Berlusconi di precisare il senso del suo intervento per evitare che il sì al confronto sulla proposta Salvini fosse interpretato un via libera, di fatto, a una vera e propria annessione al Carroccio, primo passo verso un partito unitario. Così rischiamo una fusione per incorporazione, l’avvertimento del ministro degli Affari regionali. Insomma non è detto, anche se ieri Salvini ha dato ampio risalto a una telefonata con Berlusconi spiegando che è stata “affettuosa, positiva e con lo sguardo rivolto al futuro” non è detto che questa federazione s’abbia da fare, sembra nata proprio sotto una cattiva stella. O meglio Maria Stella. Ma anche se si realizzasse basterebbe davvero per fermare l’avanzata di Giorgia?

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