La strana storia del collaboratore del politico che passa la marijuana al detenuto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-29

I rappresentanti della Lista Tsipras vanno a trovare in carcere Nunzio D’Erme. Poi spunta la cannabis e tutti giocano a nascondino

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Una strana storia sta girando in questi giorni a proposito di un’europarlamentare della lista L’Altra Europa con Tsipras, Eleonora Forenza, che è andata in visita insieme a Giovanni Russo Spena di Rifondazione Comunista a Nunzio D’Erme, l’attivista dei centri sociali romano arrestato di recente e portato al Regina Coeli. Tutto succede quando un collaboratore parlamentare che era con i due cerca di passare un grammo e mezzo di marijuana tra le sbarre a D’Erme. Ovviamente le guardie se ne accorgono e il collaboratore si trova a passare un brutto quarto d’ora. Ma non solo lui finisce nei guai. Perché da quel momento il collaboratore diventa sconosciuto a tutti.

Nella sua visita, Forenza era accompagnata da Giovanni Russo Spena, responsabile Giustizia di Rifondazione comunista e dal«collaboratore» fantasma che ha cercato di passare a D’Erme il necessario per qualche spinello. La manovra però non è sfuggita a un agente della penitenziaria che habloccato il tutto. Forenza hafatto subito chiarezza: «Nonsappiamo chi sia. Né io,né Russo Spena, né lo stesso D’Erme, sapevamo cosa avrebbe fatto quell’uomo. E non lavora con la mia segreteria. Anzi, non l’ho mai visto».

eleonora forenza marijuana
L’europarlamentare de L’Altra Europa con Tsipras Eleonora Forenza

Una storia di amiainsaputismo davvero esemplare. Lei, che è ricercatrice all’università, non parla su Facebook della storia. Intanto, a denunciare il fatto è stato Massimo Costantino, segretario regionale Fns Cisl Lazio sostenendo che «prontamente il personale di polizia penitenziaria ha evitato il passaggio di tale sostanza, marijuana, 1,5 grammi» e che l’uomo «è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria». E in Corriere prende in giro l’eurodeputata:

Forenza haprovveduto a colmare il deficit di intenzioni. Il suo«non so, non ho visto, nonconosco» fa un po’sorridere. Forse sarebbe stato meglio rivendicare l’atto «eversivo» e farlo diventare, in mancanza di meglio, una priorità della Lista, vista anche la mancanza evidente di iniziativa politica.

Visto che è improbabile che fosse sconosciuto a entrambi, a questo punto è lecito chiedersi: era con la Forenza, con Russo Spena o in carcere ci si può imbucare come in discoteca?

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