L’errore nella staffetta 4×400 che ha condannato l’Italia | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-07

Non riesce l’impresa dell’Italia nella staffetta 4×400. Il team azzurro composto da Davide Re, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Alessandro Sibilio finisce al sesto posto, complice un errore nel passaggio del testimone

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Un errore nel passaggio del testimone dal terzo al quarto velocista ha compromesso definitivamente la finale della staffetta 4×400 dell’Italia, che si era comunque messa male dopo gli sprint di Davide Re e Vladimir Aceti. Edoardo Scotti aveva cercato un sorpasso interno sugli avversari, dimenticando però che il suo compagno Alessandro Sibilio lo attendeva per raccogliere il testimone nella corsia più esterna. Un incrocio che è costato molto tempo al team azzurro, e ha costretto il napoletano a una rincorsa disperata terminata con il settimo posto e il tempo di 2’58″81, nuovo record italiano. “Siamo amareggiati, ci credevamo. Scendere in pista sapendo di poter giocarti la medaglia olimpica è già un’emozione incredibile”, ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport Davide Re.

In semifinale erano stati ripescati come miglior tempo tra le escluse, stabilendo tra l’altro il record italiano poi battuto, con 2’58”91, ben tre secondo meglio del primato preesistente che resisteva dal 31 agosto 1986, quando a Stoccarda la staffetta di Bongiorni, Zuliani, Petrella e Ribaud completò i quattro giri di pista in 3’01″3. Si trattava di uno dei record più longevi per quanto riguarda il nostro Paese. La pista di atletica dell’Olympic Stadium di Tokyo si conferma teatro di enormi soddisfazioni dell’atletica azzurra, dopo le imprese storiche di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, di Marcell Jacobs nei 100 metri e del trionfo della 4×100 composta da Marcell Jacobs, Eseosa Fostine Desalu, Lorenzo Patta e Filippo Tortu.

“È dal 2018 che dico che avremmo distrutto questo record italiano, stiamo bene e domani vogliamo migliorare”, aveva commentato Davide Re dopo le semifinali. Alessandro Sibilio aveva aggiunto entusiasta: “Abbiamo corso forte, fortissimo, sapevamo di stare bene”. I quattro hanno comunque fatto la storia, visto che l’Italia mancava in finale nella 4×400 da Barcellona 1992, quando Aimar, Vaccari, Grossi e Nuti arrivarono sesti.

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