Come cambiano gli spostamenti tra comuni a Natale?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-11

Il governo sarebbe pronto a cambiare le regole per gli spostamenti tra comuni a Natale. Secondo quanto previsto dal DPCM in vigore dal 4 dicembre infatti è vietato, se non per motivi di necessità, spostarsi dal proprio comune il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio. Ma la norma potrebbe essere rivista: ecco come

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Il governo sarebbe pronto a cambiare le regole per gli spostamenti tra comuni a Natale. Secondo quanto previsto dal DPCM in vigore dal 4 dicembre infatti è vietato, se non per motivi di necessità, spostarsi dal proprio comune il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio. Ma la norma potrebbe essere rivista: ecco come

Come cambiano gli spostamenti tra comuni a Natale?

In realtà ancora niente è stato deciso. La deroga per gli spostamenti potrebbe riguardare solo i comuni sotto i 5mila abitanti, ma chi potrebbe controllare il rispetto della norma? Un’altra ipotesi è quella di permettere di spostarsi all’interno della stessa provincia. Il tutto mentre presidenti di regioni e sindaci stanno emettendo ordinanze più restrittive rispetto a quelle del DPCM: il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha predisposto un’ordinanza ‘anti-aperitivo’ per evitare assembramenti il 24 e il 31 dicembre che prevede la chiusura dei negozi alle 13, allo stop delle attività di ristorazione (anche per l’asporto) alle 11 con divieto di stazionamento in 29 strade e piazze della città, i tradizionali luoghi della movida e dello shopping, nelle vigilie di Natale e Capodanno. “L’esempio di Bari – sostiene Boccia – è emblematico anche per chi in questo momento sollecita allentamenti non giustificabili dai dati dell’epidemia, né adottati da nessuna nazione dall’Europa”. Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, annuncia una nuova ordinanza regionale, rivolta soprattutto al tema degli assembramenti, che entrerà in vigore da subito fino alla scadenza del dpcm del Governo. E in Abruzzo è attesa a breve per via telematica l’udienza del Tar de L’Aquila sul ricorso presentato dal Governo in merito all’ordinanza sulla zona arancione firmata con due giorni di anticipo domenica scorsa dal governatore Marco Marsilio. Un’altra ipotesi è di restringere la deroga solo al 25 dicembre, spiega il Corriere:

Tra i ministri si è discusso se limitare la deroga al giorno di Natale, lasciando il divieto in vigore il 26 dicembre e il 1° gennaio ma anche questa ipotesi sembra accantonata perché rischia di essere superata dalla mozione del centrodestra che sarebbe certamente approvata al Senatoeche invece è estesa a tutti e tre i giorni. Scartata la possibilità di dare il via libera agli spostamenti con una Faq (la risposta alle domande frequenti che il governo pubblica sul sito internet per chiarire i dubbi relativi ai vari articoli del Dpcm) perché non sono certamente idonee a modificare un decreto legge, si pensa dunque a un emendamento al decreto sul Natale oppure a quello sui ristori che potrebbe essere presentato dalla stessa maggioranza entro lunedì

E anche Di Maio a sorpresa su Facebook scrive: “Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme. Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli comuni di poche migliaia di persone non è permesso”. Quale sarà il costo dell’ammorrbidimento dei divieti? Secondo il Fatto a gennaio rischiamo mille morti al giorno:

È molto chiaro Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma: “Il rischio di una terza ondata esiste ed è concreto. Non siamo indovini, ma considerati i numeri attuali possiamo prevedere che eventuali disattenzioni a Natale le pagheremo con la terza ondata, che oltretutto rischia di sommarsi alla stagione influenzale. Non nego che la prossimità con il Natale preoccupi. Dobbiamo evitare l’effetto registrato l’estate scorsa e ricordare che questo virus non ammette distrazioni. Teniamo conto che la situazione è delicata e merita la massima attenzione

 

 

 

 

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