La sparatoria al tribunale di Milano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-09

Sono stati sentiti da numerosi presenti, nel corridoi del tribunale ci sono le forze dell’ordine. A sparare Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta. Ci sarebbero tre morti e due feriti. Il ricercato sarebbe fuggito in moto, e arrestato dopo le 12

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Spari in un’aula di Palazzo di Giustizia di Milano: lo annuncia SkyTg24. Sono stati sentiti da numerose persone presenti. Nei corridoi del tribunale sono presenti forze dell’ ordine. A quanto si è appreso, l’area attigua al secondo piano è stata provvisoriamente chiusa al pubblico. Secondo le prime informazioni ci sarebbero due feriti.  La sparatoria sarebbe avvenuta nell’aula della Seconda sezione penale, situata al terzo piano della cittadella giudiziaria milanese. Già allertati i soccorsi che sono in arrivo. A quanto dice l’agenzia Reuters si stava celebrando un processo per bancarotta fraudolenta, a sparare sarebbe stato l’imputato e tra i colpiti ci sarebbe un avvocato. In questo momento i carabinieri stanno cercando l’uomo nel palazzo, che si chiamerebbe Claudio Giardiello. L’uomo avrebbe estratto una pistola e avrebbe cominciato a sparare all’interno dell’aula. Ci sarebbero tre morti e due feriti. Una delle vittime è un giudice fallimentare, che si chiama Fernando Ciampi. Giardiello si è barricato in un’aula del tribunale e non vuole uscire. L’uomo sarebbe imputato in un processo per il crac del gruppo Eutelia-Agile. Si sarebbe sparato nell’aula due. L’uomo che ha sparato sarebbe fuggito, secondo quanto riferisce l’Ansa. Sarebbe scappato in moto. L’uomo sarebbe stato arrestato dai carabinieri alle 12,19 di oggi. Un’altra vittima è l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani. Risutano ferite altre due persone. Si tratta di Giorgio Erba e Davide Limoncelli entrambi imputati del processo in corso nell’aula della seconda sezione penale. “Un altro uomo è stato trovato deceduto all’interno di Palazzo di Giustizia, senza apparenti segni di traumi” si legge nella nota dell’Areu. Giardiello è stato arrestato dai carabinieri della compagnai di Monza a Vimercate mentre fuggiva in moto. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano conferma via twitter che il presunto autore della sparatoria in Tribunale a Milano, Claudio Giardiello, e’ stato arrestato ed e’ attualmente in caserma dai carabinieri. “Catturato a Vimercate il presunto assassino di Milano – si legge nel tweet del Ministro – Ora si trova in caserma dei Carabinieri”. Zio e nipote, entrambi coimputati di Claudio Giardiello, l’uomo che stamani ha sparato all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano, sono rimasti feriti. Si tratta di Giorgio Erba e Davide Limongelli. A scatenare la reazione dell’assassino la remissione del mandato da parte del suo avvocato, secondo SkyTg24.
claudio giardiello palazzo giustizia
 
‘E’ una persona sopra le righe, ingestibile come cliente perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare, era paranoide”, dice l’avvocato Valerio Maraniello, che ha assistito in passato Claudio Giardiello, l’imputato che oggi a Palazzo di Giustizia ha causato la sparatoria al tribunale di Milano. L’avvocato Maraniello ha spiegato di avere difeso Giardiello fino ad un paio di anni fa e poi di avere lasciato il mandato proprio perché era un cliente ‘difficile’.
SPARI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO
L’uomo che ha sparato ad almeno due persone in un’aula in Tribunale di Milano è poi fuggito e, da quanto si è saputo, è ancora dentro il Palazzo di Giustizia. Giardiello vestirebbe con giacca e cravatta ed è attivamente ricercato dalle forze dell’ordine. Il procuratore della Corte d’Appello, Giovanni Canzio, ha confermato la presenza di più vittime. Giardiello è ancora all’interno del tribunale e le forze dell’ordine hanno chiuso tutte le uscite e sono alla ricerca dell’attentatore. Nell’aula al terzo piano dove è avvenuta la sparatoria sono entrati i soccorritori del 118. Secondo le prime informazioni le vittime sarebbero dei testimoni. Di solito ci sono i metal detector alle entrate del tribunale: non si capisce come sia stato possibile per l’uomo portare l’arma fino all’aula. Sul posto è arrivato anche il capo della squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano. Via Manara è stata chiusa al traffico: è l’entrata laterale del palazzo di Giustizia. La polizia ha transennato la via e i poliziotti si sono diretti in massa verso la zona. Al terzo piano del tribunale di Milano sono arrivati soccorritori del 118 e sono presenti numerosi poliziotti e carabinieri armi in pugno. L’uomo che ha sparato all’interno dell’aula della seconda sezione penale al terzo piano del Palazzo di Giustizia avrebbe colpito due o tre persone, di cui una sarebbe morta. L’uomo sarebbe ancora in fuga all’interno del Palazzo di Giustizia. Ancora spari in tribunale, mentre viene bloccato corso di Porta Vittoria. Tre barelle con altrettante persone sono state portate fuori dall’aula al terzo piano del Tribunale milanese. na delle persone ferite, in condizioni disperate, è stata portata a quanto si è appreso al Policlinico di via Francesco Sforza, vicinissimo a Palazzo di Giustizia. Al momento è in sala operatoria.
claudio giardiello spari palazzo giustizia milano
 
FERNANDO CIAMPI: IL GIUDICE UCCISO NELLA SPARATORIA AL TRIBUNALE DI MILANO
Sono due i morti nella sparatoria avvenuta all’interno di Palazzo di Giustizia questa mattina a Milano. A confermarlo il 118 che è intervenuto sul posto per prestare soccorso intorno alle 11. A quanto riferisce l’Areu ci sono due persone in arresto cardiocircolatorio, trasportate rispettivamente al Policlinico e al Fatebenefratelli di Milano. Un altro ferito, non grave, è trasferito all’ospedale Niguarda. Il 118 segnala anche la presenza di alcuni feriti da panico. ”Appena ho sentito gli spari – ha detto una impiegata 40enne – e ho visto la gente fuggire mi sono chiusa all’interno della Cancelleria. Ho avuto tanta paura e ho cercato di lasciare al più presto il palazzo”. Molti stanno in questi minuti chiamando parenti e amici per rassicurarli sulle loro condizioni.  Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha lasciato la Prefettura per andare in tribunale dopo i tragici fatti di stamani. “Vado in tribunale per vedere che cosa si può fare per fermare questa persona ed evitare che la tragedia diventi ancora più enorme”, ha detto Pisapia lasciando il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in vista di Expo. Il comitato sarà probabilmente aggiornato nel pomeriggio. ”Non vi preoccupate, sto bene”: è quanto ha detto a chi lo ha contattato al telefono Stefano Verna, dottore commercialista dello studio Verna, ferito a una coscia nell’aula del palazzo di giustizia dove era presente in qualità di testimone. L’uomo che ha sparato nell’aula, Claudio Giardiello, era stato infatti cliente dello studio Verna. La sezione fallimentare del tribunale di Milano è la più importante d’Italia. Fernando Ciampi, dopo l’uscita di scena dell’ex presidente Bartolomeo Quatraro (oggi a Novara), nel 2009 era stato chiamato a guidare la sezione ad interim. Lo aveva poi sostituito come presidente Filippo Lamanna. Ciampi aveva fama di intransigente. Le giornaliste donne presenti in tribunale a Milano sono state fatte evacuare dal palazzo mentre sono rimasti dentro gli uomini. Gli investigatori si sono limitati a spiegare che “c’e’ un motivo”.
 

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La foto di Claudio Giardiello sul Corriere della Sera

COME SI ENTRA A PALAZZO DI GIUSTIZIA
I quattro ingressi del Palazzo di giustizia di Milano, dove stamani è avvenuta la sparatoria, sono presidiati dal personale di una società di vigilanza privata. Per accedere è necessario svuotare le tasche dagli oggetti metallici e oltrepassare un metal-detector. All’interno del Palazzo di giustizia di Milano, oltre agli addetti alla sorveglianza, sono in servizio anche alcuni carabinieri che presidiano l’edificio nei vari piani. Sono quattro, quindi, gli accessi al tribunale riservati al pubblico: in Via Freguglia, in Via S.Barnaba, in Via Manara e in Corso di Porta Vittoria dove si trova l’accesso principale con la gigantografia dei giudici Falcone e Borsellino. Ad ogni accesso solitamente sono in servizio tre o quattro addetti alla sorveglianza, che si occupano dei controlli. L’Aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio per le vittime della sparatoria avvenuta nel Tribunale di Milano.
 

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