L’uomo che ruba una pistola a una guardia giurata e spara su un gruppo di giovani a Qualiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-30

Il 47enne fu condannato, quando aveva solamente 20 anni, per aver ucciso il suocero

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Ha prima sottratto, durante una rapina, la pistola a una guardia giurata in un distributore di benzina poco distante. Poi, probabilmente, al culmine di una lite – ma gli inquirenti devono ancora accertarlo – ha utilizzato quell’arma per colpire e ferire quattro giovani seduti ai tavolini esterni di un bar. Questo il bilancio della sparatoria avvenuta sabato sera, poco prima della mezzanotte, a Qualiano (in provincia di Napoli). Destano preoccupazioni le condizioni di uno dei ragazzi colpiti, in coma farmacologico. Nel frattempo, domenica mattina i Carabinieri hanno rintracciato il responsabile: un 37enne già condannato diversi anni fa per l’omicidio del suocero.

Sparatoria Qualiano, come stanno i 4 giovani feriti

Le ricostruzioni di quanto avvenuto sono ancora parziali. L’arma utilizzata per la sparatoria a Qualiano sembra essere quella sottratta, poco prima, a una guardia giurata in una stazione di rifornimento. Poi, Marco Bevilacqua (questo il nome del 37enne di Torre Annunziata arrestato ieri mattina) si sarebbe recato davanti a quel bar dove poco prima aveva discusso con alcuni ragazzi. E lì ha aperto il fuoco contro quei giovani, tutti tra i 18 e i 19 anni.

Uno dei quattro è ancora in pericolo di vita e in coma farmacologico. Un secondo, invece, è stato dichiarato fuori pericolo dopo una delicata operazione. Gli altri due, fortunatamente, stanno meglio: uno è stato operato per rimuovere il proiettile che lo aveva colpito, l’altro è stato medicato immediatamente e poi mandato a casa.

L’omicidio del suocero

Il 37enne arrestato per quella sparatoria avvenuta a Qualiano nella notte tra sabato e domenica è un volto noto alle forze dell’ordine e alle cronache giudiziarie. Quando aveva solamente 20 anni, infatti, uccise – sparandogli un solo colpo dritto al cuore – il suocero a Scafati. Era il 24 gennaio del 2006 e la Corte d’Assise lo condannò – come già deciso durante il processo di primo grado – a 14 anni e 4 mesi di carcere. Ma, per motivi ancora da accertare, non scontò mai tutta la sua pena e uscì dal penitenziario qualche anno dopo. Fino a qualche ora fa, quando ha deciso di colpire a freddo quei quattro giovanissimi seduti ai tavolini di un bar.

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