Sospeso Don Giulio Mignani, il prete “ribelle” a favore di eutanasia e famiglie arcobaleno

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-03

“Buongiorno, è mio dovere comunicarvi che a partire da oggi sono stato sospeso dal mio ministero”, questo l’annuncio di Don Giulio Mignani

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Si era distinto per alcune dichiarazioni dai toni fortemente progressisti, quasi “rivoluzionari”, su temi come omosessualità, aborto ed eutanasia e, adesso, Don Giulio Mignani ha ricevuto dal Tribunale ecclesiastico della Diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato un decreto penale. “Buongiorno a tutti, è mio dovere comunicarvi che a partire da oggi (lunedì 3 ottobre 2022) sono stato sospeso ‘a divinis’, sono stato cioè sospeso dal mio ministero”, ha annunciato il parroco di Bonassola. Un provvedimento, quello della curia spezzina, per effetto del quale Don Giulio Mignani rimarrà comunque sacerdote, ma senza poter predicare o celebrare sacramenti pubblicamente.

La mossa del Tribunale ecclesiastico, di fatto, era nell’aria già da mesi e Don Giulio Mignani lo sapeva bene. “Nel corso degli ultimi anni ha più volte rilasciato esternazioni pubbliche, apparse anche su vari quotidiani e interviste televisive, nei quali ha sostenuto posizioni non conformi all’insegnamento della Chiesa cattolica” così recita una parte del documento firmato dal vescovo diocesano monsignor Luigi Ernesto Palletti, il quale ha più volte esternato il suo imbarazzo e fastidio per le dichiarazioni e le interviste di don Mignani: “Ogni volta è stato ammonito e richiamato all’osservanza degli impegni pastorali e canonici, […] gli episodi però hanno continuato a ripetersi nel tempo, suscitando sempre più grave scandalo tra i fedeli. […] Gli è stato imposto di astenersi da esternazioni pubbliche contrarie al magistero della Chiesa, stabilendo che se ciò non venisse osservato sarebbe incorso nella sospensione latae sententiae dalla celebrazione pubblica dei sacramenti e sacramentali e dalla predicazione”.

Don Giulio Mignani dopo la sospensione: “La Chiesa deve mettere in discussione aspetti che non si addicono alle conoscenze e alla sensibilità di oggi”

In allegato ai documenti del Tribunale diocesano, Don Giulio Mignani ha rilasciato anche alcune sue considerazioni personali:

Le posizioni che ho assunto non hanno mai voluto essere offensive né polemiche nei confronti della Chiesa. Ciò che mi ha sempre mosso è la preoccupazione che la Chiesa stessa possa essere considerata sempre più marginale e sempre meno credibile nella società contemporanea: eventualità molto reale qualora non maturi la capacità di mettere in discussione quegli aspetti che in passato possono anche aver assolto una funzione storica, ma che nel presente, cambiate le conoscenze e le sensibilità, rischiano di essere causa di allontanamento quando non addirittura di rifiuto. Mi sembra che la via per ovviare al pericolo che la Chiesa si chiuda in una sterile autoreferenzialità, sia prima di tutto quella di permettere a tutti i suoi membri (clero compreso) di poter esprimere e motivare liberamente il proprio desiderio di cambiamento.

Poi, nel concludere la sua riflessione, il parroco ha comunicato che già nei prossimi giorni verrà un sacerdote a sostituirlo nella parrocchia di Bonassola, in attesa della nomina di un suo successore.

 

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