Il soldato russo che si arrende e viene rifocillato dagli ucraini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-02

Il militare è stato fermato e gli è stato permesso di fare una video-chiamata alla madre

article-post

Storie che arrivano da quella terra sprofondata da quella guerra esplosa dopo anni di sintomi impercettibili agli occhi dell’opinione pubblica, ma molto ben visibili nelle intenzioni di chi ha deciso di minacciare, invadere e agire contro l’Ucraina. Come quella del soldato russo che si è arreso dopo i primi giorni di conflitto armato, dopo i primi giorni di quell’assalto su più fronti e con missili che hanno colpito obiettivi militari e civili, provocando morte e distruzione.

Soldato russo arreso, gli ucraini gli danno da bere tè caldo e cibo

Il giovane militare è stato fermato e ha deciso di arrendersi. Simbolo di una guerra sbagliata (come lo sono tutte) e di un’invio massiccio di truppe per la volontà di quell’uomo solo al comando che porta il nome di Vladimir Putin. Il soldato, nel gelo dell’Ucraina, è stato “soccorso” da chi era lì. Nelle immagini (c’è anche un video che racconta quei momenti) lo si vede circondato da persone che, dopo avergli dato del tè caldo gli passano anche del cibo. Lo aiutano a rifocillarsi. Poi una donna, con in mano uno smartphone, gli consente di fare una video-chiamata alla madre. Il giovane la saluta, con le lacrime agli occhi, e le invia un bacio. Il tutto mentre la donna ucraina rassicura la madre: “Non preoccuparti Natasha, è vivo e vegeto. Riceverai una chiamata più tardi”.

Perché non mostriamo il video

Storie di guerra. Storie di giovani che sono stati inviati dal Cremlino a combattere una guerra non loro. Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché quella del soldato russo arreso e rifocillato dai cittadini ucraini è l’altra faccia della medaglia di questa vicenda. C’è un video, ma non lo pubblicheremo sul nostro sito anche se è presente su molti social per evitare di esporre in modo esplicito un prigioniero di guerra. Perché per raccontare queste storie non servono immagini. Bastano le parole.

Potrebbe interessarti anche