Le scritte omofobe e fasciste all’università di Siena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-15

Un atto vandalico nell’ufficio di una dipendente dell’università di Siena, delegata sindacale CGIL. La Digos ha già acquisito i filmati delle telecamere interne

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La CGIL ha annunciato per oggi alle 10 un presidio davanti al Rettorato dell’Università degli Studi di Siena. Il motivo è presto detto: l’ufficio di una dipendente dell’università,  delegata sindacale, è stato imbrattato con scritte omofobe e fasciste, vergate sui muri con vernice nera e a caratteri cubitali.

Le scritte omofobe e fasciste all’università di Siena

L’università di Siena ha già presentato denuncia alla questura contro quelle parole che, oltre a inneggiare a Mussolini minacciavano con epiteti omofobi la dipendente e insultavano la CGIL. La Digos ha acquisito i filmati delle telecamere interne del’università oltre ad aver effettuato un sopralluogo. “Lesbica stai attenta”, una delle frasi ma anche “W Dux”, “A noi” oltre a insulti di stampo omofobo come “Fuori f…i”. Poi tra le parole che oltre a sporcare le pareti hanno imbrattato anche la scrivania e la postazione di lavoro della delegata sindacale si nota anche un “Fuori Cgil”. Anche il sindaco di Siena, come riporta Repubblica Firenze, ha condannato l’episodio: “Condanno nel modo più fermo l’insopportabile aggressione estremista registrata all’Università di Siena. È sempre una pagina nera per la nostra società quando un violento agisce nell’ombra per attaccare un’altra persona, sotto il profilo delle sue convinzioni politiche e culturali o del suo orientamento sessuale. La mia solidarietà alla dipendente e all’Università tutta, assieme all’auspicio che le indagini possano presto portare all’individuazione dei responsabili. In una brutta e triste vicenda, non sfugge un dettaglio. Gettata a terra, irrisa, si vede una bandiera dell’Europa. Non a caso vilipesa dagli squallidi autori del gesto, perché l’Europa è la casa che abbiamo edificato proprio nel nome di una società aperta”. Oltre al commento del sindaco alla condanna si sono uniti anche il presidente della Regione Toscana Giani e l’assessora regionale al lavoro, all’Università e alla ricerca, Alessandra Nardini,: “Un gesto inaccettabile e vigliacco che condanniamo fermamente e su cui ci auguriamo sia fatta chiarezza al più presto. Quanto accaduto è un episodio gravissimo, in Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per rigurgiti nazifascisti, omofobia, violenza e discriminazioni. I valori in cui ci riconosciamo sono quelli della Resistenza, antifascismo, inclusione, pari opportunità, rispetto e dialogo con i sindacati, pilastro della democrazia. L’università è il luogo della cultura e della conoscenza, fondamentale nella formazione delle giovani generazioni di cittadine e cittadini e non possiamo certo assistere in silenzio a quanto accaduto”, proseguono Giani e Nardini che concludono esprimendo “solidarietà alla dipendente dell’Università, al Rettore Frati, all’Ateneo tutto e alla Cgil”.

Foto di copertina: pagina Facebook CGIL 

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