“Non c’è posto dove puoi nasconderti”, i post social prima del femminicidio di Ventimiglia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-15

La vittima è Sharon Micheletti, tormentata da anni da un uomo già finito in carcere per molestie contro la prima moglie. La 30enne aveva già denunciato in passato l’uomo dopo aver ricevuto minacce mirate. Poi, domenica pomeriggio, l’ha uccisa in strada con tre colpi di pistola. Prima di suicidarsi

article-post

L’ennesimo caso di femminicidio annunciato in Italia. La vittima è la 30enne Sharon Micheletti, freddata con tre colpi di arma da fuoco da un uomo con cui aveva avuto una relazione cinque anni fa. Una storia di minacce e di sottovalutazione del problema, con la donna che aveva denunciato a più riprese (almeno tre volte, come riporta il Secolo XIX) le minacce ricevute dall’uomo. Poi, domenica pomeriggio, quel che l’omicida scriveva sui social si è tramutato in realtà. Il 65enne, già in carcere per molestie contro la prima moglie, dopo aver ucciso la sua ex compagna si è suicidato con quella stessa pistola detenuta illegalmente.

Sharon Micheletti, l’ennesima vittima di femminicidio a Ventimiglia

Lui, Antonio Vicari, da tempo utilizzava i social network per pubblicare messaggi di odio e rancore. Come riporta ImperiaPost, il 65enne scriveva: “Pensa bene che anche quando dormi io sono lì molto vicino  figurati quando sei con l’amante. Non c’è posto che puoi nasconderti”. Questo uno dei messaggi più recenti (datato 2 giugno). Ma anche nelle settimane e nei mesi precedenti i toni utilizzati dall’uomo apparivano minatori: “È questione di pochi giorni. Adesso non mi puoi chiedere scusa, è troppo tardi”. Il tutto alternato a fotografie mentre imbracciava armi. Fino al pomeriggio di domenica 13 giugno, quanto ha deciso di passare dalle minacce social ai fatti.

Intorno alle 17, Vicari ha visto passare in auto Sharon Micheletti e il suo nuovo fidanzato (la relazione tra i due si era interrotta dopo la denuncia dell’ex moglie dell’uomo per molestie e la sua condanna). Li ha seguiti con lo scooter e ha atteso il momento in cui la 30enne è rimasta sola per qualche istante e ha rivolto contro di lei la sua calibro 7.65 (illegalmente detenuta e su cui stanno indagando gli inquirenti) esplodendo i tre colpi che hanno ucciso la donna di Ventimiglia. Poi, si è spostato verso la riva del fiume Roja e, con quella stessa arma, si è tolto la vita con un colpo alla testa.

Una storia di violenza psicologica che si è trasformata nell’ennesima tragedia italiana. Sharon Micheletti, infatti, aveva denunciato per ben tre volte quell’uomo con cui aveva avuto una relazione cinque anni fa. La prima volta nel 2017, poi nei mesi scorsi (ad aprile e maggio). Aveva raccontato alle forze dell’ordine di esser stata oggetto di minacce mirate, ma nessun provvedimento è stato preso nei confronti di Antonio Vicari. Il procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, ha dichiaato: “Le denunce presentate nel 2021, così come descritte, sembravano fatti isolati. Non sembrava emergere che fosse perseguitata. Tanto è vero, che gli atti dei carabinieri non parlavano di stalking. Non c’erano elementi che potevano far presagire un’evoluzione simile”. Evoluzione che poi, purtroppo, è arrivata.

(foto: da Facebook)

Potrebbe interessarti anche