Shamira, Amira, Kadiza e le altre 60 ragazze britanniche nell'ISIS

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-01

Il video che mostra Shamima Begum e Amira Abase, 15 anni, e Kadiza Sultana, 16, a Istanbul. Un trafficante di esseri umani dice che hanno passato il confine. In tutto sono 60 le ragazze britanniche che sono andate in Siria per unirsi allo Stato Islamico

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Un video di CCTC pubblicato dalla BBC on line mostra Shamima Begum, Amira Abase e Kadiza Sultana, le tre ragazzine britanniche che sono fuggite in Siria, attraverso il confine turco, per unirsi all’ISIS in Siria.
 
SHAMINA BEGUM, AMIRA ABASE E KADIZA SULTANA
Shamima Begum e Amira Abase, 15 anni, e Kadiza Sultana, 16, tre studentesse con alti voti a scuola, sono fuggite da Londra dirette a Istanbul il 17 febbraio scorso. Le immagini mostrano le tre minorenni alla stazione del bus di Bayrampasa, a Istanbul, lo stesso giorno. Scotland Yard sostiene che le tre si trovano già in Siria e che abbiano incontrato miliziani dello Stato islamico al confine. La Bbc riferisce che le tre ragazze hanno aspettato negli uffici della stazione di due compagnie di autobus prima di prenderne uno diretto a Urfa, vicino al confine con la Siria, il 18 febbraio. Da qui, sono poi salite su un’auto guidata da trafficanti di esseri umani. Il tempo indicato dal video indica che le ragazze sono rimaste in attesa alla stazione dei bus, che si trova sul lato europeo di Istanbul, per 18 ore. Il corrispondente della BBC James Reynolds a Gaziantep, nel sud-est della Turchia, riferisce di aver sentito la testimonianza che dichiara di essere un contrabbandiere, secondo il quale le ragazze sono state portate al confine con la Siria, dove le attendevano uomini con automobili, che le hanno caricate e portate via. Shamina, Amira e Kadiza erano partite dall’aeroportod i Gatwick a Londra dopo aver detto ai genitori che sarebbero rimaste fuori tutto il giorno. Le famiglie delle ragazze avevano registrato una serie di appelli per chiedere loro di tornare a casa. Finora sono sessanta le donne di nazionalità britannica, di cui 18 minorenni, che sono partite per la Siria allo scopo di unirsi allo Stato Islamico, secondo quanto dice il vice capo della polizia britannica e coordinatore nazionale antiterrorismo Helen Ball. Cinque adolescenti fuggite per il jihadismo hanno tra i 15 e i 16 anni, come Shamira, Amira e Kadiza. «Si tratta di un problema in crescita e assolutamente preoccupante» ha detto la Ball sempre ai microfoni della Bbc, sottolineando che la polizia ha già fatto ricorso ai nuovi poteri che consentono il sequestro del passaporto a chi è sospettato di viaggiare con finalità di terrorismo.

tre ragazze isis
Un fotogramma del video che mostra le tre ragazze a Istanbul prima di partire per la Turchia

L’EFFETTO GALVANIZZANTE SUL RADICALISMO
La guerra civile siriana ha avuto un effetto di “galvanizzazione” sul radicalismo, ha sostenuto la Ball. Le famiglie nei giorni scorsihanno rivolto appelli in tv nella speranza di raggiungerle e convincerle a tornare a casa. «Non smettiamo di piangere», ha detto alla Bbc il padre di Amira Abase, 15 anni, visibilmente provato. «Pensateci due volte e non partite per la Siria», ha aggiunto tenendo in mano un orsacchiotto della figlia. «Sono giovani e vulnerabili, abbiamo paura per loro, vogliamo solo che tornino a casa e non facciano nulla di stupido», è stato l’appello tra le lacrime della sorella di Shamima Begum, anche lei quindicenne. La sorella maggiore di Kadiza Sultana, 16 anni, l’ha pregata di «trovare il coraggio di mettersi in contatto con la famiglia e di dirle che sta bene. È tutto quello che chiediamo». Secondo le indagini una delle ragazze ha contattato su Twitter Aqsa Mahmood, la ventenne di Glasgow che era partita qualche tempo per la Siria e considerata una delle reclutatrici delle ragazze che vogliono entrare nello Stato Islamico prima di partire.  Dallo stesso istituto frequentato dalle tre ragazze a dicembre era partita per la jiahd un’altra ragazza amica di Shamima Begum, Amira Abase e Kadiza Sultana. «La polizia ci ha assicurato che non c’è nessun segno che la radicalizzazione delle ragazze sia avvenuta a scuola», ha detto il preside avvalorando la tesi secondo la quale le tre adolescenti erano state ‘reclutate’ da figure vicino allo Stato islamico su Facebook e Twitter.
 
 

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