Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri assolti al processo sulle foto rubate a Elisabetta Canalis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-17

Il giudice ha assolto con la formula del “non doversi procedere” e con quella de “il fatto non sussiste”. Elisabetta Canalis era parte civile con Federica Fontana, altra showgirl. Alcuni fatti sono stati riqualificati dal giudice nel reato di rivelazione del contenuto di corrispondenza ma mancava la querela di Canalis e Fontana. Per altri – la tentata vendita delle foto – invece secondo il giudice il fatto non sussiste

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Finisce con tre assoluzioni il processo per le foto che, secondo la Procura di Milano, erano state rubate ad alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. Il giudice dell’XI sezione penale del Tribunale di Milano Stefano Corbetta ha assolto Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri in parte con la formula del ‘non doversi procedere’ perché ha riqualificato uno dei reati contestati per i quali le presunte parti offese avrebbero dovuto presentare querela, in parte con la formula ‘il fatto non sussiste’.

Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri assolti al processo sulle foto rubate

Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri erano stati accusati di essersi infilati nella mail di numerosi personaggi famosi ottenendo «fraudolentemente» codici e password con le quali avrebbero rubato foto custodite nella posta e nei telefonini. I fatti risalgono al 2011 e i tre avevano respinto ogni accusa. Il cuore dell’inchiesta riguardava 191 fotografie scattate nel settembre 2010 durante il party per il 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis nella villa di George Clooney, sul lago di Como. Secondo il pm, gli imputati erano entrati in possesso delle immagini con modi illeciti e avevano tentato poi di venderle al settimanale Chi al prezzo di 120 mila euro ma non riuscendo a chiudere l’affare. La Canalis era parte civile con Federica Fontana, altra showgirl.

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Elisabetta Canalis

I tre, si leggeva nel capo d’imputazione, «al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri».

L’accusa di Elisabetta Canalis e la difesa

Ad aver materialmente preso le foto entrando nella casella di posta era, secondo l’accusa, Neri. Lucarelli e Soncini erano accusate di averlo aiutato e di aver tentato di venderle. Neri si era difeso sostenendo di aver trovato le fotografie su 4Chan, Lucarelli e Soncini avevano negato di aver tentato di vendere gli scatti a Signorini. Era stato proprio il direttore di Chi ad avvertire la Canalis delle foto facendo scattare l’inchiesta. Le accuse erano concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso (non contestata a Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy.

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Gianluca Neri in un servizio delle Iene sulla vicenda

La prima formula del “Non doversi procedere” è stata utilizzata per le accuse di accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche, violazione di corrispondenza. Accuse che si riferivano al presunto accesso alla posta elettronica della soubrette Federica Fontana per sottrarle le 191 fotografie scattate alla festa del 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis a Villa Oleandra, residenza dell’ex compagno della festeggiata, George Clooney. Il fatto è stato riqualificato dal giudice nel reato di rivelazione di contenuto di corrispondenza (articolo 618 codice penale) e Lucarelli, Neri e Soncini sono stati assolti perché è un reato punibile a querela della persona offesa e le presunte parti offese Federica Fontana ed Elisabetta Canalis non avevano sporto querela per questo specifico reato. Le assoluzioni ‘perché il fatto non sussiste’ riguardano invece il tentativo di vendita delle fotografie al settimanale ‘Chi’ e le presunte incursioni nei pc di altri personaggi del mondo dello spettacolo, come Mara Venier.

Le reazioni di Lucarelli, Soncini e Neri

Selvaggia Lucarelli dopo la notizia dell’assoluzione su Facebook ha scritto: «Dopo 7 anni di processo e articoli infamanti (fino a ieri), sono stata assolta perché il fatto non sussiste. Oggi dico solo questo. (oggi) E che sono felice».
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Stessa esultanza per Gianluca Neri su Facebook: «Lo dico così, en passant: assolti, per tutti i capi d’accusa, perché il fatto non sussiste. Perché. Il. Fatto. Non. Sussiste».
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“Miglior commento post-sentenza: «Adesso però basta dar confidenza a dei maragli sull’internet» (‘n’amica mia)”, ha scritto invece Guia Soncini sempre su Facebook.

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