Seconde case: il blocco delle regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-19

Oltre alla Sardegna altre regioni hanno predisposto il divieto di tornare nelle seconde case se non per motivi di necessità o urgenza. Ecco quali sono. Il governo starebbe valutando di impugnare le ordinanze

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Da oggi, 18 marzo, e fino al 6 aprile l’ingresso in Sardegna per recarsi nelle cosiddette seconde case, da parte di persone non residenti nell’Isola, è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata o per motivi di salute e, comunque, secondo le prescrizioni dell’Ordinanza regionale che prevede che si sia effettuato o si effettui allo sbarco un tampone o si sia in possesso della certificazione di avvenuta vaccinazione anti Covid, secondo quanto prevede l’ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, firmata nella tarda serata di ieri. Anche la Campania ha predisposto un’ordinanza analoga: firmata ieridal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. La misura ha validità da giovedì 18 marzo a lunedì 5 aprile. L’ordinanza vieta “gli spostamenti dal comune di residenza, domicilio o dimora abituale sul territorio della Campania verso le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile”. La stessa scelta è stata fatta in Val d’Aosta e in Alto Adige: Repubblica spiega che il governo potrebbe impugnare le ordinanze:

E in queste ore, dopo le fughe in avanti di alcuni governatori che sono andati ben oltre le loro prerogative, si valuta l’impugnativa delle ordinanze di Sardegna, Val d’Aosta, Alto Adige che hanno vietato l’ingresso nei loro territori ai proprietari di seconde case a meno che non debbano raggiungerle per motivi di lavoro, di salute o di necessità. Provvedimenti illegittimi secondo il costituzionalista Pietro Ciarlo: «Le regioni non possono bloccare gli arrivi. Solo il governo nazionale può limitare la libera circolazione tra le regioni. I controlli in ingresso, disposti a livello regionale, sono già ai limiti di ciò che l’ordinamento può contemplare»

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“In questo momento – spiega Solinas a Adnkronos – è necessario un senso di responsabilità in più da parte di tutti, e una soglia di attenzione il più alta possibile”. D’altronde, sottolinea il governatore, “oggi in Italia lo spostamento tra regioni è vietato, fatti salvi motivi di necessità lavorative, di salute o di somma urgenza. Questo vale per chi ha una seconda casa, e per tutti gli altri”. L’isola ha intensificato i controlli, dispiegando oltre 800 unità del corpo forestale e di vigilanza ambientale, 5.500 tra polizia locale e barracelli

 

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