Attualità
«Ti tagliamo un dito per ogni settimana di ritardo»: l’operazione contro i Triassi a Ostia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-10-23
42 arresti e sequestri di beni per la banda che voleva prendere il posto degli Spada sul litorale. L’organizzazione era strutturata in quattro livelli gerarchici
“Ti tagliamo un dito per ogni settimana di ritardo”, “Ti strappiamo i denti con le tenaglie”: queste le minacce di Marco Esposito detto Barboncino, Michele Cirillo e Domenico Fusinato, tre degli esponenti degli scissionisti del Clan Triassi di Ostia finite nelle intercettazioni che hanno permesso la retata chiamata Operazione Maverick che ha portato a 42 arresti e a sequestri di beni per due milioni di euro.
Operazione Maverick: gli scissionisti del Clan Triassi
Le minacce erano riferite a un sequestro di persona avvenuto nel 2016. A finire sotto la minaccia delle armi un uomo, parente di un personaggio che aveva contratto con il gruppo un debito di droga di 70mila euro. Per questo, la vittima è stata condotta e trattenuta per otto ore di seguito nell’appartamento di Esposito dove è stato minacciato e picchiato dai sui sequestratori. Circostanza collegata dagli investigatori al suicidio di un pregiudicato a Cerveteri, avvenuto lo stesso anno. Le indagini hanno anche consentito agli inquirenti di ricostruire la rivalità del gruppo degli scissionisti dei Triassi con il clan Spada, culminata nella rissa a colpi di coltello e pistola nel 2013 davanti alla sala giochi Italy poker a cui assistette la giornalista di Repubblica Federica Angeli. Agli scissionisti del clan Triassi viene attribuita anche l’esplosione di alcuni colpi di pistola nella discoteca Gay Village di Roma all’indirizzo dei buttafuori nell’estate del 2016 e il progetto sventato di un agguato a mano armata ai danni degli stessi buttafuori l’anno seguente.
L’organizzazione era strutturata in 4 livelli gerarchici e gestiva tre piazze di spaccio: Ostia centro, Ostia ponente e Acilia. A capo, secondo le accuse degli inquirenti, è stato individuato Salvatore Sibio, 75enne ritenuto elemento di spicco in passato della Banda della Marranella; in posizione immediatamente subordinata c’erano Alessandro Pignataro e Fabio Di Francesco, in passato ritenuti vicini al Clan Triassi. Tra le ipotesi di reato l’associazione armata finalizzata al traffico di droga, estorsione e sequestro di persona. Secondo gli inquirenti gli scissionisti del Clan Triassi stavano prendendo il posto degli Spada dopo la disarticolazione del clan in seguito agli arresti e alle denunce degli scorsi mesi.
I 42 arresti nel clan
Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Gruppo di Ostia nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti delle 42 persone considerate appartenenti ad una delle compagini criminali più strutturate e potenti della zona. Le accuse, a vario titolo, sono: associazione armata finalizzata al traffico di stupefacenti; sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi, minacce e ricettazione. Gli inquirenti hanno ricostruito di alcuni gravi episodi criminali commessi dagli appartenenti all’organizzazione ed avvenuti a Ostia e zone limitrofe negli ultimi anni.
#Carabinieri #Roma: nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche eseguite misure cautelari nei confronti di 42 persone del clan Triassi di Ostia. Tra le accuse, a vario titolo: traffico di droga, sequestro di persona per estorsione. Sequestrati beni per 2 mln € #23ottobre pic.twitter.com/tG8bMkNS6j
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) 23 ottobre 2018
In totale, nel corso delle attività investigative coordinate dalla Dda e definite dai Carabinieri di Ostia “particolarmente lunghe e complesse” sono stati sequestrati circa 150 kg di sostanza stupefacente di vario tipo, 5 pistole e due fucili con relative munizioni.