Alex Schwazer si prende la sua rivincita a Sanremo: “Parteciperò alle Olimpiadi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-03

Il marciatore ora ha 36 anni, ma ha fame di “vendetta”: “Parteciperò alle selezioni per le Olimpiadi, mia figlia mi vedrà lì”

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Alex Schwazer, classe 1984, marciatore. Due settimane fa ha visto la luce in fondo al suo tunnel, quando la giustizia italiana ha archiviato il suo processo per doping, dicendo sostanzialmente che il fatto non sussiste e che le prove siano state inquinate. Non si sa né il come, né da chi. Ma qualcuno ha fatto qualcosa di illegale per metterlo nei guai.

Oggi viene ospitato da Amadeus sul palco dell’Ariston, dove si può prendere la sua rivincita, arrivare a milioni e milioni di italiani e far sapere a tutti che ha subito una (gravissima) ingiustizia. Lo fa non essendo arrabbiato, non arriva al festival con il coltello tra i denti. E anzi: ha l’aria di chi ormai l’ha somatizzata quella decisione del tribunale sportivo, ma che ora vuole che gli venga riconosciuto che lui quell’anno – dopo aver pagato il suo conto con la giustizia negli anni passati – non c’era più ricaduto nel doping.

Schwazer Sanremo
foto IPP/Mario Romano
Bolzano 22/6/2016
conferenza stampa di Alex schwazer sul nuovo presunto caso di doping
nella foto il marciatore Alex schwazer
Foto IPP/mario romano
bolzano 22/6/2016
Alex schwazer press conference about his new doping case
in the picture Alex schwazer a

La risposta del tribunale italiano è arrivato solo poche settimane fa: “Le provette scambiate o alterate”. Magra consolazione per uno che ormai ha 37 anni e a cui nessuno restituirà più il tempo perduto. A quell’età non si può tornare in pista. E invece Alex arriva all’Ariston, si siede davanti ad Amadeus e risponde alle sue domande. L’ultima è la più importante: “Tua figlia ti vedrà alle Olimpiadi?”.  “Sì”, secco. Senza esitazione: “Parteciperò alle selezioni come tutti gli atleti devono fare e parteciperò alle Olimpiadi. Nessuno mi restituirà il tempo perduto, ma basata rubarmi quello del futuro. Le gare e le competizioni perse, per quelle non si può fare nulla, ma per quelle del futuro sì”. Un lungo applauso segue le sue parole. “Bravo!”, si sente urlare dall’orchestra.

E ora tutti sperano che questa storia abbia il lieto fine: quanto sarebbe bello se a Tokyo tagliasse il traguardo e vincesse una medaglia, magari La Medaglia. “Io ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e ora voglio tornare a vincere sul campo”. E allora non resta che augurargli un grande, grandissimo: in bocca al lupo.

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