Scanzi e vaccino, parla la Asl: “Procedura corretta, non c’è stata alcuna irregolarità”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-22

La Asl Toscana Sud Est conferma che la vaccinazione del giornalista è avvenuta nel pieno rispetto delle regole, chiudendo un caso che da 48 ore tiene banco sui social

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“La procedura si è svolta in modo corretto e non c’è stata alcuna irregolarità”. Così la Asl Toscana Sud Est chiude (definitivamente?) il caso Scanzi, finito nel mirino dei social per essersi sottoposto, nella giornata di venerdì, alla prima dose del vaccino AstraZeneca al Centro Affari di Arezzo. Era stato lo stesso Andrea Scanzi ad annunciarlo pochi giorni fa attraverso la propria pagina Facebook, spiegando di averlo fatto nel pieno rispetto delle regole e nel tentativo di mandare ai suoi oltre due milioni di follower un messaggio di fiducia nei confronti della scienza e di evitare, al contempo, che a fine giornata le dosi di vaccino potessero finire per essere sprecate, alla luce dell’ondata di paura che proprio in quei giorni aveva colpito l’Europa, e in particolare il nostro Paese, dopo lo stop in via precauzionale di AstraZeneca.

La polemica

Non è bastato, tuttavia, per evitare che la polemica scoppiasse, con diversi politici (su tutti Italia Viva e renziani) e giornalisti (tra le critiche più eclatanti quella di colleghi come Selvaggia Lucarelli ed Enrico Mentana) che hanno duramente criticato Scanzi, reo, secondo loro, di aver scavalcato anziani e categorie realmente fragili, saltando la fila. Lo stesso Massimo Giletti ieri sera ha dedicato al caso Scanzi buona parte di “Non è l’Arena” nel tentativo di capire se il giornalista avesse davvero il diritto di ricevere la dose di vaccino. Una prima risposta era arrivata proprio ieri in trasmissione da parte del direttore della Asl di Arezzo Evaristo Giglio, il quale ha dichiarato che tutto si è svolto secondo le regole.

Scanzi era stato inserito correttamente nella “lista dei panchinari”

Oggi è arrivata la conferma definitiva, attraverso le parole della Asl Toscana Sud Est. Scanzi ha potuto essere vaccinato, spiegano all’Adnkronos fonti della Asl Toscana Sud Est, perché era stato inserito nella cosiddetta ‘lista dei panchinari’, cioè in un elenco delle persone che l’Azienda sanitaria, in caso di disdette degli aventi diritto, contatta per inoculare le dosi rimaste inutilizzate alla fine giornate ed evitare così che vengano gettate via.

La Asl Toscana Sud Est, come ha appreso l’Adnkronos, ha svolto una verifica interna sulla vicenda che ha sollevato molte polemiche, a partire dai social, ed ha concluso che “tutta la procedura si è svolta correttamente”. La verifica è stata fatta dalla direzione generale dell’Azienda sanitaria, guidata da Antonio D’Urso, d’intesa con Evaristo Giglio, il direttore del distretto sanitario di Arezzo e responsabile del centro vaccinale dove Scanzi si è recato.

Il modulo per iscriversi nella lista di riserva è stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est sabato scorso, un giorno dopo la vaccinazione di Scanzi. Già nei giorni precedenti, però, era già stata stilata una lista con le segnalazioni dei medici di base da utilizzare in caso di dosi avanzate a fine giornata. Queste segnalazioni sono legate all’appartenenza delle persone da vaccinare a determinate categorie, tra cui quelle dei ‘caregiver’ familiari, nella quale rientrava Scanzi, con due genitori assistiti, uno dei quali anche in base alla legge 104.

Presidente Avis Toscana: “Vaccino Scanzi regolare”

Dello stesso avviso Adelmo Agnolucci, aretino doc e presidente dell’Avis Toscana.

“La vaccinazione di Andrea Scanzi è regolare” ha dichiarato all’Adnkronos. “E’ previsto nella normativa dei vaccini che se si accudiscono persone fragili e a rischio, come lo sono i genitori anziani di Scanzi, si ha diritto al vaccino. Una cosa prevista anche per le badanti e per chi si prende cura in generale di soggetti fragili. Scanzi ha fatto ricorso a questa normativa e quindi è in regola, non ha fatto alcun intrallazzo per vaccinarsi prima”.

Quanto ai ritardi in Toscana sulle vaccinazioni agli anziani, Agnolucci spiega che “il capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli e il presidente della Commissione sanità Enrico Sostegni hanno appena chiesto una verifica in Commissione Sanità all’assessore Simone Bezzini sull’andamento del piano vaccinale. Ceccarelli e Sostegni chiedono che le 120mila dosi di vaccini Pfizer e Moderna annunciate per le prossime due settimane vengano destinate agli ultraottantenni e ai portatori delle patologie più gravi, con l’obiettivo di completare la vaccinazione entro aprile grazie alla collaborazione dei medici di famiglia e, se questi non bastassero, attivando tutte le risorse necessarie per consentire il raggiungimento dell’obiettivo”.

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