Uccisi nel sonno a martellate: così Alessandro Maja voleva cancellare la famiglia e darsi fuoco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-04

Alessandro Maja, architetto 57enne di Samarate (Varese), avrebbe ucciso sua moglie e sua figlia a martellate, ferendo gravemente anche il figlio 23enne: è piantonato all’ospedale di Busto Arsizio

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“Era a penzoloni sul balcone che diceva di averli uccisi tutti”: nella testimonianza di un vicino di casa la presunta confessione di Alessandro Maja, l’architetto 57enne che nella notte avrebbe ucciso a martellate la moglie Stefania Pivetta e la figlia di 16 anni Giulia a Samarate, vicino Varese. Dalle prime ricostruzioni risulta che avrebbe colpito la moglie mentre si trovava sul divano, per poi raggiungere i figli a letto nelle loro camere. Avrebbe tentato il suicidio dandosi fuoco, non riuscendo nel suo intento. In casa è stato anche trovato un trapano sporco di sangue. L’altro figlio, il 23enne Niccolò, è ricoverato per un grave trauma cranico all’ospedale di Circolo di Varese. L’architetto è invece stato portato all’ospedale di Busto Arsizio: sul suo corpo diversi tagli, da stabilire se siano stati auto-inferti o derivati da un tentativo di difesa da parte della moglie. Piantonato dai carabinieri, è adesso in stato di fermo.

Uccisi nel sonno a martellate: così Alessandro Maja voleva cancellare la famiglia e darsi fuoco

A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, una villetta in via Torino, alla periferia del paese da poco più di 16mila abitanti. Il sindaco Enrico Puricelli ha commentato così l’accaduto: “Si erano rivolti ai servizi sociali per richiedere i buoni pasti avanzati dall’emergenza covid, ma altre notizie non ne abbiamo. Non li conoscevo personalmente. Vedevo la moglie e la figlia, ma lui no. I vicini mi dicono che faceva l’architetto e che non hanno mai sentito a liti. Vivevano, a quanto pare, in un contesto tranquillo nella loro villetta di proprietà”. La famiglia si era trasferita da Milano a Samarate nel ’99. “Un risveglio tragico per noi – continua Puricelli – Accadono spesso tragedie in questo periodo: non mi faccio domande e non so darmi risposte. Cosa possono fare le amministrazioni? Non possiamo entrare nelle situazioni familiari, se nessuno denuncia non possiamo sapere cosa accade. Noi lo ripetiamo in continuazione: denunciate, denunciate sempre”. Sul delitto stanno indagando i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e il nucleo investigativo del comando provinciale di Varese. Non risultano al momento segnalazioni per altri interventi delle forze dell’ordine nella stessa abitazione.

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