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La 35enne morta a Maranello dopo un trattamento “casalingo” per sollevare il seno
neXtQuotidiano 22/04/2022
Samantha Migliore si è spenta in ospedale, mentre la persona che le aveva sottoposto questa puntura per sollevare il seno si è data alla fuga
Si è spenta in un letto dell’ospedale di Baggiovara, in provincia di Modena, all’età di 35 anni. A nulla è servita la corsa al Pronto Soccorso dopo i primi effetti nocivi, dannosi e poi fatali di quel trattamento effettuato in casa – da una persona che poi si è data alla fuga – per sollevare il seno. Samantha Migliore è morta così, due anno dopo esser miracolosamente sopravvissuta alla follia omicida del suo ex fidanzato che le aveva sparato alla testa. Il tutto è avvenuto all’interno della sua casa di Maranello, lì dove la donna che aveva effettuato questo trattamento sulla vittima si è dileguata.
Samantha Migliore, 35enne morta dopo una puntura per sollevare il seno
La 35enne, madre di un bambino, si sarebbe rivolta a una sedicente estetista che le avrebbe sponsorizzato ed eseguito questa puntura che aveva come obiettivo quello di sollevare il seno, una sorta di infiltrazione (con una sostanza ancora non chiara). Questo trattamento estetico è avvenuto in quella casa di Maranello in cui Samantha Migliore viveva con il suo figlioletto. Qualcosa, però, è andato storto. Poco dopo l’iniezione, infatti, la condizioni di salute della donna sono peggiorate fino alla chiamata al 118, la corsa in ambulanza e il tragico epilogo nel letto dell’ospedale di Baggiorava. Il tutto è avvenuto a pochi giorni dalla sentenza che aveva condannato a 7 anni di carcere quell’ex fidanzato che le aveva sparato alla testa e l’aveva resa in fin di vita solo due anni fa.
Per chiarire le cause di questa assurda morte e capire quale sostanza sia stata iniettata nel corpo della donna (ma anche quale tipo di reazioni abbia provocato quel liquido nel suo organismo) sarà necessario attendere i risultati dell’esame autoptico sul corpo della 35enne di Maranello. Nel frattempo proseguono le indagini per risalire all’identità della sedicente estetista che si era recata in quella casa per sottoporre Samantha Migliore a quel trattamento. Gli inquirenti, al momento, sospettano si tratti di una non-professionista che si è spacciata per professionista del settore.