“Salvo grazie al servizio sanitario nazionale”, come sta Sandro Ruotolo dopo il ricovero d’urgenza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-04

Il giornalista ed ex senatore ha avuto un broncospasmo che gli impediva di respirare, ma grazie al pronto intervento del 118 ora ha potuto raccontare cosa gli è successo

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Lo racconta con l’affanno e la paura che ha contraddistinto le sue ultime due settimane, ma può farlo grazie all’intervento del 118 e del personale medico del servizio sanitario nazionale che hanno risposto repentinamente alla sua chiamata d’urgenza e gli hanno salvato la vita. Sono stati, infatti, giorni di grandissima apprensione per Sandro Ruotolo che – ora che le sue condizioni di salute sono migliorate – ha voluto raccontare a tutti cosa gli è successo dal letto di un ospedale romano.

Sandro Ruotolo ricoverato d’urgenza per un broncospasmo

Il giornalista ed ex senatore, è stato ricoverato domenica 23 ottobre. Un broncospasmo gli stava impedendo la respirazione, con il rischio concreto di un’ipossia che poteva essere fatale. Poi la chiamata al 118, quell’ambulanza arrivata nel giro di pochissimi minuti e i giorni passati in terapia intensiva e in rianimazione. Ma ora, proprio dal letto di quello stesso nosocomio romano, Sandro Ruotolo ha potuto raccontare a tutti quanto accaduto.

“Finalmente il peggio è passato. Solo ora vi posso raccontare quello che mi è successo negli ultimi dodici giorni. E ve lo posso raccontare perché sono vivo e mi ha salvato la vita il servizio sanitario nazionale del nostro Paese. Mi hanno preso in tempo. Domenica 23 ottobre.
Un broncospasmo mi blocca la respirazione. Chiamo il 118. In 4 minuti arriva l’autoambulanza Perdo subito conoscenza. Codice rosso. Sedato e intubato per due giorni e mezzo. E poi la rianimazione in un ospedale romano, per tutti questi giorni fino al passaggio in reparto, avvenuto oggi pomeriggio.
Ringrazio pubblicamente queste donne, questi uomini, medici, infermieri del servizio sanitario pubblico. Tutti, ma proprio tutti, li ringrazio per la passione, la professionalità, l’impegno. So che tanti amici hanno pregato per me nei momenti più drammatici. E li ringrazierò per sempre. Volevo aspettare di uscire dalla rianimazione prima di parlarne pubblicamente. Viva il servizio sanitario nazionale del nostro Paese!”

(Foto IPP/Felice De Martino)

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