Salvini sfotte chi si è offeso per il selfie sul ponte di Genova: ovvero i parenti delle vittime

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-23

Oggi il Capitano ha detto che chi se l’è presa per il suo videospot è infastidito dall’omaggio a chi lavora bene. Forse perché non si è accorto di chi ha protestato

spinner

“Il mio selfie sul ponte è un omaggio a Genova che mi ha reso orgoglioso di essere italiano perché in un anno ha costruito un ponte senza ritardi. Qualcuno si è offeso? Si vede che può dare fastidio a qualcuno che io renda omaggio a chi lavora bene, del resto ci sono persone che si infastidiscono solo perché mi alzo la mattina: ma voglio rassicurarli, mi sono alzato anche oggi è conto di farlo anche domani e dopo domani”: il leader della Lega Matteo Salvini era davvero in grandissima forma oggi, quando a margine di una visita al distretto conciario di Santa Croce sull’Arno(Pisa) per sostenere la candidatura dell’europarlamentare del Carroccio, Susanna Ceccardi, alla presidenza della Toscana per il centrodestra, ha deciso di sparare a zero su chi lo ha contestato per il suo videospot.

Salvini sfotte chi si è offeso per il selfie sul ponte di Genova: ovvero i parenti delle vittime

Ma c’è un problema di cui forse il Capitano non si è accorto: a non aver preso benissimo la sceneggiata di Salvini con tanto di fregnaccia sui pannelli di metano sono stati anche i parenti delle vittime, come ha raccontato oggi Repubblica Genova:

«Siamo stufi, allo stremo, non avremmo voluto commentare perché come Salvini ci avrebbe fatto arrabbiare chiunque altro. Ma non accetteremo mai la spettacolarizzazione perenne che è stata fatta in questo cantiere, sotto il ponte in cui noi abbiamo perso tutto». È amaro e duro al tempo stesso il commento di Egle Possetti, leader del comitato delle vittime dei familiari, dopo il blitz di Salvini sul ponte. «Se possibile proviamo ulteriore rabbia, ma ormai siamo abituati a non aspettarci niente da nessuno: né dalle istituzioni, né tantomeno dalla politica» aggiunge Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, il trentacinquenne addetto di Mondo Convenienza ucciso dal crollo del Morandi quasi due anni fa.

salvini ponte genova 1

Si sente «deluso, triste, arrabbiato» e lo ripete quasi ogni 14 del mese. Nel ricordare la famiglia rimasta senza padre di Luigi (che nel disastro ha lasciato da soli una moglie e quattro figli), nel «provare a dare un senso a questi riti che la politica fa solo per tornaconto personale», — riflette — pure nel tentare di capire se partecipare o meno alle prossime cerimonie in programma sotto il nuovo ponte. Quella del primo agosto, il giorno dell’inaugurazione del ponte, e quella del 14 agosto, a due anni dalla tragedia, prevista tra gli alberi che saranno piantati dove fino a un anno fa c’erano i palazzi di via Porro.

Leggi anche: Perché Salvini è salito sul ponte di Genova

Potrebbe interessarti anche