Fact checking
Quota 100, Rom, disoccupazione: le balle di un Salvini piccolo piccolo
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-04-17
Ieri sera a Di Martedì il ministro dell’Interno ha provato a spiegare il suo piano per chiudere i campi Rom e i vantaggi di Quota 100. La faccenda dei Rom si risolve a quanto pare ripetendo ossessivamente “chiudiamo i campi Rom”. Il problema della disoccupazione in aumento invece si spiega con il fatto che nel DEF il Ministero dell’Economia ha scritto certe cose solo per “tranquilizzare l’Europa”. Chissà quando Salvini penserà a tranquilizzare gli italiani. Nuovo slogan per la Lega: “Prima la Commissione Europa”
Da qualche tempo Matteo Salvini sembra un disco rotto che ripete sempre le stesse cose senza poi mettere in pratica quasi nulla di ciò che predica. La ragione principale è che da quando è andato al governo il leader della Lega non ha mai smesso di fare campagna elettorale. E giustamente in campagna elettorale si fanno promesse e non si lavora alle soluzioni. Il problema è che da quasi un anno Salvini è anche vicepremier e ministro dell’Interno, ovvero ha a sua disposizione tutti gli strumenti necessari per dare una risposta concreta alle esigenze degli italiani. Fino ad ora però the answer, my friend, is blowing in the wind. Ci tocca quindi aspettare l’esito delle europee ed accontentarci di cose come lo show di ieri sera a Di Martedì.
«Basta Rom, eh dai, il problema dei Rom si risolve»
Si inizia subito con i problemi della Capitale. Ieri il ministro aveva detto che «per Roma, come ministro, manca solo che mi metto il mantello di Batman». Un concetto che Salvini ha ribadito pure ieri quando ha detto che non può pensare a tutto lui. A cosa può pensare? «Di mio posso mandare poliziotti, accendere telecamere, dare soldi per le scuole sicure, beccare gli spacciatori, sgomberare le case popolari occupate abusivamente, liberare i campi Rom, sgomberare i palazzi dei Casamonica..». Ma proprio sulla questione dei campi Rom, in passato ampiamente finanziati dalla Lega di governo (ma è tutta roba passata, secondo Salvini) in che modo intende “liberarli”? Salvini “scopre” che il 90% dei Rom in Italia vive proprio come gli italiani: in una casa. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il ministro parlava di censimenti su base etnica.
Dopo aver circoscritto il “problema” (finalmente!) rimane quindi da trovare una sistemazione per quei «circa ventimila che vivono nei campi». Dove li vuole mettere Salvini? Prima risposta: «io di mantenere gente che educa i figli al furto sono stufo». Floris prova a riformulare la domanda, dove andranno i Rom una volta che verranno chiusi i campi Rom? Seconda risposta: «tanti sindaci i campi Rom li hanno chiusi, a chi ha diritto è stata data una casa a chi non ha diritto è stata data una pacca sulla spalla». Certo, c’è il problema che quando i Rom (italiani o meno) ottengono una casa popolare c’è chi non li vuole in ogni caso. Ecco che arriva la risposta numero tre: «ci sono cinque milioni di italiani poveri e devo dare la casa ai Rom?». Ma come, non avevano abolito la povertà? Che soluzione ha in mente per quelli che dopo la chiusura dei campi rimangono in giro? Salvini ricorda che tanti comuni hanno già chiuso i campi ma al momento la situazione più problematica è quella di Roma. Che intende fare? Si sgombera un campo e i residenti si spostano magari di un centinaio di metri «ci vuole pazienza», dice Salvini prima di proporre la sua ultima soluzione: «aumentare le pene per chi spaccia cocaina». Un’idea bellissima che però non ha niente a che fare con la questione dei campi Rom. «Io questi campi li vado chiudere e gli altri tanti saluti» propone alla fine il ministro che spera che così il “problema Rom” sparisca da solo.
«Nel DEF abbiamo scritto quello che dovevamo scrivere per far stare tranquilla l’Europa»
«Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta sono un po’ più impegnativi dei Rom» dice Salvini. E non si capisce se è per rassicurare gli italiani sul “pericolo” rappresentato dai Rom (un pericolo in gran parte ingigantito proprio dalla Lega) o è un modo di dire che siccome non si riesce a risolvere il problemuccio dei Rom figuriamoci se sarà possibile affrontare i veri problemi della criminalità. Il tutto dopo aver detto che nei campi la Polizia trova ingenti quantità di droga, oro, argento, orologi e armi. Parliamo di cose serie allora. «Ci sono 119mila persone che si sono liberate dalla gabbia della Legge Fornero» grazie a Quota 100, annuncia trionfante Salvini.
Secondo il vicepremier Quota 100 «creerà lavoro per centomila giovani». Ma non è così. Perché non solo c’è uno studio che dice che la percentuale di turnover sarà del 37% ma è addirittura il Documento di Economia e Finanza del Ministero dell’Economia a dire che «a fronte di una cessazione nel 2019 di 100 mila dipendenti pubblici, concentrata negli ultimi cinque mesi dell’anno, l’ipotesi di turn-over sarebbe pari 35 per cento». Il che significa circa 35mila assunzioni. E questo riguarda solo la Pubblica Amministrazione. E se lo Stato non riesce a raggiungere un turnover del 100% come si può pensare che lo facciano le aziende private?
Anche il combinato disposto di Reddito di Cittadinanza e Quota 100 non produrrebbe gli effetti promessi. Perché la disoccupazione non diminuirà ma aumenterà: «il tasso di disoccupazione nel 2020 aumenterebbe di 0,7 punti percentuali rispetto allo scenario base», scrive il MEF nel documento, precisando che «dopo un’iniziale riduzione dell’occupazione rispetto allo scenario base (pari a -0,2 punti percentuali nel 2019 e 2020), questa si accrescerebbe, risultando superiore di 0,8 punti percentuali nel 2022». Significa avere nel 2019 una disoccupazione all’11% rispetto il 10,6% del 2018 (e all’11,2% nel 2020). A questo il MEF aggiunge un aumento del deficit e del debito ma Salvini è «sicuro che questi 120mila italiani che andranno in pensione liberano 120mila posti di lavoro, non occorre uno scienziato per capire che se 120mila italiani vanno in pensione non dico che 120mila giovani iniziano a lavorare ma che 120mila posti di lavoro verranno riempiti in parte da ventenni, trentenni che inizieranno a lavorare». Insomma anche Salvini ammette che quei posti “liberati” dai Quota 100 non saranno tutti occupati. Come dice il MEF genererà occupazione per appena un terzo del totale. Ma a Salvini «le percentuali interessano fino ad un certo punto» anche se aumenterà la disoccupazione. Secondo Salvini è perché «grazie al Reddito di Cittadinanza aumenta la platea di quelli che cercano lavoro» ma il tasso di disoccupazione si ottiene come rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e le forze di lavoro. Vero che grazie al Reddito di Cittadinanza aumenteranno coloro che si metteranno a cercare lavoro (e diminuirà il numero degli “inattivi”) ma il DEF dice che parallelamente diminuirà il numero degli occupati: «il calo del numero degli occupati a seguito del nuovo canale di accesso al trattamento pensionistico porterebbe a una corrispondente riduzione delle forze di lavoro». Ma sappiamo cosa risponderebbe Salvini: quelle cose le hanno scritte per tenere buona la Commissione Europea. Che furbi!
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