Salvini a Lampedusa tra i fischi. L’ex sindaco Martello: “Quando era ministro dell’Interno nessuno lo ha mai visto”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-04

L’ex primo cittadino dell’isola ha ribadito quanto già denunciato in passato. E la campagna elettorale del leghista passa anche da quel posto mai visitato prima

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L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini è arrivato a Lampedusa: ad accoglierlo ci hanno pensato il Vicesindaco Attilio Lucia e l’eurodeputata Annalisa Tardino. La prima tappa del leader della Lega è stato il comune dell’isola, dove ha incontrato il sindaco Filippo Mannino e una delegazione di consiglieri comunali. Dopo, la visita all’hotspot dove sono ospitati centinaia di migranti.

Ad accogliere il segretario del Carroccio non il migliore dei benvenuti: all’aeroporto non c’era praticamente nessuno per lui, solo qualche viaggiatore in attesa di imbarco che lo ha immortalato col cellulare. Poi, qualche applauso dei presenti, seguito subito dopo da una bordata di fischi da parte di un gruppetto di altri viaggiatori in attesa, come riportato da La Repubblica. Salvini ha fatto finta di nulla, infilandosi subito in macchina e tagliando corto: “Il punto stampa è più tardi”, ha detto.

Prima di approdare a Lampedusa, il leader della Lega non aveva rinunciato a qualche polemica. In mattinata aveva scritto su Facebook: “Nelle prossime ore sarò a Lampedusa: guarda caso, nella notte, centinaia di immigrati sono stati spostati dall’hotspot per nasconderli dalle telecamere. E adesso stanno perfino togliendo le barche utilizzate dagli scafisti. Tentativi inutili: dal 25 settembre, bye bye Lamorgese”.

Le parole di Salvini a Lampedusa: “Riportiamo questo centro a dimensioni normali e civili”

Queste le parole del leader della Lega da Lampedusa: “Vanno ringraziati le donne e gli uomini in divisa che a centinaia garantiscono l’ordine, le regole, i diritti e la sicurezza di chi sbarca, dei lampedusani e dei turisti. L’obiettivo è portare questo centro, il più grande centro d’accoglienza d’Europa, a dimensioni normali e civili. Nel 2018 e nel 2019 l’immigrazione era sotto controllo, il contrasto ai trafficanti di esseri umani, agli scafisti era effettuato, avevamo dimezzato il numero di morti e dispersi in mare. In questo centro, invece di arrivare a punte di 1500 ospiti ammassati per terra, non un trattamento degno di un paese civile, arrivavano solo alcune decine di persone. L’obiettivo, se gli italiani sceglieranno il centrodestra per il futuro Governo, è tornare a controllare e proteggere i confini, a dare sacrosanta accoglienza a chi scappa davvero dalla guerra, che è una minoranza di coloro che arrivano in Italia”.

Poi, Matteo Salvini ha continuato: “Ho parlato col sindaco di Lampedusa, dietro questo centro ci sono enormi problemi per l’isola, problemi di rifiuti, di acqua, di tasse, di salute, c’è solo un elicottero dell’elisoccorso, se c’è bisogno di esso per un migrante del centro, non c’è per i lampedusani e per i turisti. Siamo al lavoro per una legge per le isole minori italiane, che hanno problemi di salute, scuola, tasse, stiamo lavorando in queste per azzerare le accise sui carburanti e sul gas per Lampedusa e Pantelleria fino al 2023. Il tema immigrazione può essere tenuto sotto controllo. In questo mese di luglio sono sbarcati più immigrati che non in tutto il 2019, vuol dire che qualcosa nella protezione dei confini non funziona”.

“Per un posto come il centro d’accoglienza che ha 380 di capienza massima – ha aggiunto Salvini – arrivare a 1500 come è successo quest’estate significa garantire condizioni disumane, non per cattiva volontà di chi ci lavora. Avere già più di 100 persone dell’ordine pubblico a Lampedusa significa sottrarle al resto del Paese. Ritengo indegno di un Paese civile non offrire degna accoglienza a chi la merita, come a chi scappa dalla guerra che è un 15% del totale. Dobbiamo garantire le regole, i controlli, la sicurezza. Vado con orgoglio ricordando che con quei decreti sicurezza in vigore i morti erano dimezzati. Più gente parte, invece, più gente muore. Siamo qui cercando di garantire i diritti di tutte due le sponde del Mediterraneo”. In merito alla possibile composizione di un futuro Governo di centrodestra, Salvini ha detto: “Conto che al Viminale ci sia un uomo o una donna della Lega. Perché i decreti sicurezza li abbiamo scritti noi. Io vado dove mi mandano gli italiani”.

Salvini a Lampedusa, l’arrivo sull’isola mai visitata quando era Ministro

Dove è stato il segretario della Lega quando era capo del Viminale? Sicuramente Matteo Salvini a Lampedusa non ha mai messo piede quando, per responsabilità istituzionale per via del ruolo di Ministro dell’Interno che ha ricoperto per oltre un anno, era necessario. Ora, però, ci sono le elezioni e il leader del Carroccio ha deciso che l’isola fosse meritevole di una tappa del suo tour alla ricerca di voti. Una distopia che è stata sottolineata, ancora una volta, dall’ex sindaco di Lampedusa Salvatore “Totò” Martello.

Come riporta l’edizione palermitana del quotidiano la Repubblica, l’attuale capogruppo del PD nel Consiglio Comunale di Lampedusa ed ex primo cittadino dell’isola è tornato a ribadire quanto già detto nel passato più o meno recente, quando era lui alla guida del Comune e il segretario della Lega non era già più a capo del Viminale (e continuava a fare propaganda sui migranti e sui flussi migratori):

“Quando era ministro dell’Interno, a Lampedusa non si è mai fatto vedere e non ha mai risposto a una delle tante Pec inviate dal Comune su cosa intendeva fare per organizzare l’arrivo dei migranti sull’isola”.

Perché Salvini a Lampedusa non aveva messo mai piede quando era Ministro e doveva gestire l’emergenza del sovraffollamento dell’hotspot sull’isola. Ma lì andò anche in un’altra occasione: era il 23 luglio del 2020, non era più a capo del Viminale da quasi un anno. Insomma, si presentò in quanto numero uno della Lega. Quindi rappresentante di un partito, non di quella istituzione che aveva rappresentato fino all’estate precedente. E proprio all’epoca di questa presenza elettoralmente ingombrante, l’allora sindaco Totò Martello aveva espresso quello che è stato ribadito oggi: perché non è mai passato di lì quando il suo ruolo istituzionale prevedeva risposte e visite per accertarsi con i propri occhi di cosa stesse accadendo?

(Foto Ipp/Albano Angilletta)

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