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Salvatore Romeo indagato per abuso d'ufficio

Alessandro D'Amato 07/02/2017

Ieri l’ex caposegreteria della Raggi ha ricevuto ieri un invito a comparire per il reato in concorso. Due le vicende su cui potrebbe essere chiamato a rispondere: la nomina di Renato Marra e l’atto che triplicò il suo stipendio la scorsa estate: «Era agosto, faceva caldo, ci siamo sbagliati»

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Anche Salvatore Romeo è indagato per abuso d’ufficio e ha ricevuto un avviso a comparire dalla procura di Roma. Al di là del fumo delle polizze, l’arrosto dell’avviso spiega che l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo ha fatto un passo avanti. Con un dettaglio non insignificante da dirimere: per quale delle nomine effettuate l’ex caposegreteria della sindaca Raggi è nei guai?

Salvatore Romeo indagato per abuso d’ufficio

Visto che i magistrati gli contestano il concorso, si potrebbe pensare che Romeo sia indagato per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nomina di Renato Marra. Non sappiamo però per adesso quale ruolo abbia avuto Romeo nella vicenda, anche se finora sono circolati i messaggi nella chat “Quattro amici al bar” e gli scambi tra Raggi e Marra sulla vicenda sono finiti nel fascicolo d’indagine dei magistrati. Un’ipotesi alternativa potrebbe essere costituita invece dall’indagine scaturita dall’esposto di Carla Romana Raineri consegnato ai magistrati dopo le sue dimissioni dalla giunta Raggi. Anche all’epoca si parlava di abuso d’ufficio in concorso e recentemente la Raineri: “Io mi rifiutai di apporre il visto di legittimità sulla sua nomina, che consideravo un’ipotesi scolastica di abuso d’ufficio. La invitai a revocare quella nomina ma questo non accadde. Con quel meccanismo, aspettativa e assunzione con articolo 90, di fatto veniva triplicato lo stipendio di Romeo”, ha detto d’altro canto proprio la Raineri a Radio Anch’io il 3 febbraio scorso.

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Gli stipendi dello staff della Giunta Raggi (Il Messaggero, 17 agosto 2016)


Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando delle ormai famigerate “nomine di ferragosto”, quelle che la Giunta Raggi si rimangiò successivamente e sulle quali proprio Romeo disse in pubblico che erano state sbagliate perché “era agosto, faceva caldo” quando la sua venne revocata e corretta con un taglio del sontuoso stipendio da 120mila euro che gli attribuiva, poi ridotto di meno di un terzo. La nomina venne corretta dopo un intervento dell’Anticorruzione in materia, anche se la Giunta Raggi affermò in coro che quel parere, mai pubblicato sul sito del comune a differenza di quello sulla Raineri (forse in nome della trasparenza quanno ce pare), ha sempre sostenuto che quel parere le dava ragione. Quindi o Romeo è indagato per il ruolo che ha avuto nella nomina di Marra in concorso oppure sotto la lente della procura è arrivata anche la vicenda Raineri.

Per cosa è indagato Salvatore Romeo?

La storia comincia a novembre, quando si scopre che un memoriale della Raineri sulla vicenda è stato consegnato in procura ed è alla base dell’inchiesta sulle nomine che la procura sta conducendo con un faro su Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Particolarmente interessante è il racconto effettuato dalla Raineri degli incontri avuti con la sindaca alla fine di agosto, quando i nodi delle nomine stavano venendo al pettine:

Avrò visto Raggi complessivamente un paio d’ore in un mese e solo in occasione delle riunioni di giunta. Per contro lei era sempre chiusa nella sua stanza con Romeo e Marra, sempre informati in tempo reale».
«Chiesi un appuntamento a Raggi al ritorno dalle sue vacanze. Il 25 agosto, in occasione di un duro confronto, le riferii che me ne sarei andata se le cose non fossero cambiate». Le pose tre condizioni: allontanare Marra dal Gabinetto e nominare al suo posto un colonnello dei Carabinieri; rivedere la nomina di Romeo; restituire dignità all’ufficio di Gabinetto, limitando le interferenze. «Raggi rimase più che contrariata. Ricordo ancora il suo sguardo pieno d’odio».
Segue il drammatico racconto della notte del 31 agosto in cui, a seguito del parere reso da Anac sulla base di «un finto e strumentale quesito elaborato da Marra», fu convocata in Campidoglio e costretta a fare le valigie. «Un’iniziativa ritorsiva — scrive Raineri — concepita subito dopo il colloquio del 25 agosto, allorché la sindaco apprese la mia indisponibilità ad avallare la delibera di Romeo e trattenere Marra nel Gabinetto, e consumata in riunioni segrete con Marra e Romeo». Severa la richiesta alla Procura: valuti «il comportamento di Raggi, improntato dal preordinato intento di danneggiare la mia immagine e determinare le mie dimissioni».

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Virginia Raggi con Carla Romana Raineri


Qualche tempo dopo  Arrivano le perquisizioni in Campidoglio per l’inchiesta, mentre si continua a parlare di un avviso di garanzia per Virginia Raggi sulla vicenda. A Romeo verrà anche chiesto qualcosa sulle polizze. Spiega infatti Fiorenza Sarzanini oggi sul Corriere:

 Sono due i filoni al centro delle verifiche. Uno riguarda la procedura seguita per la scelta delle persone, l’altro l’ingiusto profitto che sarebbe stato procurato. Nel caso di Romeo il passaggio da semplice dipendente a capo della segreteria di Raggi gli aveva fatto triplicare lo stipendio da 39 mila euro l’anno a 110 mila, ridotti a 90 mila dopo i rilievi dell’Anticorruzione e infine tornati a 39 mila. Proprio verificando la sua attività i magistrati hanno avviato verifiche patrimoniali nei suoi confronti e hanno scoperto che aveva accumulato 130 mila euro investiti in polizze vita a partire dal 2013.

E aggiunge:

È stato l’ex capo dell’avvocatura Rodolfo Murra a raccontare il ruolo di Marra con l’arrivo del Movimento 5 Stelle e il suo potere, tanto che a lui aveva più volte confidato: «Se parlo io viene giù tutto». L’ex funzionario del Campidoglio ha più volte fatto sapere di essere pronto a rivelare ai magistrati quanto accaduto al Comune di Roma negli ultimi mesi, compresi gli interventi esterni di avvocati e giornalisti che cercavano di aiutare Raggi a formare la giunta. Soprattutto quel che successe l’estate scorsa quando Marra sostiene di aver deciso di lasciare l’incarico in Campidoglio e di essere stato convinto a rimanere durante l’incontro con Luigi Di Maio.
Che cosa gli disse il parlamentare grillino per fargli cambiare idea? Quali garanzie gli offrì, visto che lui stesso ha detto di averlo ricevuto alla Camera su richiesta della sindaca? Marra ha fatto sapere di essere pronto a rispondere a questi interrogativi. Ricostruendo l’iter di tutte le nomine poi firmate da Raggi, «ma dimostrando che io non ho commesso alcun abuso».

Leggi sull’argomento: La grande vittoria della Raggi su Raineri e Cantone

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