Rt nazionale oggi a 0,72, tutte le regioni a rischio basso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-28

In Italia l’indice Rt nazionale oggi scende ancora, attestandosi a 0.72. La scorsa settimana era 0.78.

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In Italia l’indice Rt nazionale oggi scende ancora, attestandosi a 0.72. La scorsa settimana era 0.78.

Rt nazionale oggi a 0,72, tutte le regioni a rischio basso

Tutte le Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso e hanno tutte un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. E’ quanto si apprende sugli ultimi dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, riferito al periodo 17-23 maggio.

Tra i dati, a livello nazionale, oltre al calo dell’Rt, che si attesta a 0.72, anche l’incidenza risulta in decrescita: per il periodo 17-23 maggio, preso in considerazione dall’Iss, risulta essere di 51 casi ogni 100mila abitanti contro 73 della scorsa settimana, mentre secondo il dato del ministero della Salute, riferito a un diverso intervallo temporale, l’incidenza risulta essere di 47 casi ogni 100mila abitanti.

Nessuna Regione/Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto Covid in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (15%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.689 del 18 maggio a 1.323 del 25 maggio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente al 14%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 11.539 del 18 maggio a 8.577 del 25.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione: 39,4% rispetto al 41,9% della scorsa settimana. E’ quanto emerge dall’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità relativo al periodo 17-23 maggio, con dati aggiornati al 26 maggio. Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (10.639 vs 13.565 la settimana precedente). Aumenta invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (39.4% vs 38,1%). Infine, il 20,9% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

Tuttavia secondo il monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 17-23 maggio, con aggiornamenti al 26 maggio”La prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede tuttavia di continuare a monitorare con attenzione la situazione e mantenere cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”

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