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I 5 Paesi che hanno votato contro la risoluzione dell’Onu che chiede alla Russia il ritiro dall’Ucraina | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-03-02
La risoluzione delle Nazioni Unite è passata ad ampissima maggioranza, ma non c’è stato il voto unanime
Le Nazioni Unite condannano la Russia per l’invasione, l’aggressione militare e la guerra contro l’Ucraina e chiede l’immediato ritiro della truppe inviate dal Cremlino. Questa, in sintesi, il testo della risoluzione ONU votata a larghissima maggioranza oggi e che condanna la Russia per quanto fatto in questa settimana, da quando ha dato via a quel conflitto che sta provocando morte e distruzione in moltissime città ucraine. Sono stati 141 i voti a favore (con 35 Paesi che si sono astenuti), anche se in cinque hanno deciso di esprimere parere contrario.
In historic “Uniting for Peace” session, #UNGA adopts resolution demanding that the Russian Federation immediately cease its use of force against Ukraine and withdraw its military forces. https://t.co/xWc4QO8ruV pic.twitter.com/NZ5xG7Cfu2
— United Nations (@UN) March 2, 2022
Risoluzione Onu condanna Russia, cinque Paesi hanno votato contro
Nel testo della risoluzione Onu condanna Russia si chiede al Cremlino – in forma ufficiale e non più in ordine sparso – di “ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio ucraino all’interno dei suoi confini riconosciuti internazionalmente”. Un invito, dunque, alla fine del conflitto iniziato all’alba di giovedì 24 febbraio, con il ripristino dello status quo geopolitico in quella zona a Est dell’Europa. Ma c’è chi è riuscito a dire no a questa richiesta.
Oltre alla Russia (che, ovviamente, ha votato contro) ci sono anche altri 4 Paesi che hanno dimostrato di essere d’accordo con il Cremlino e con quella strategia di invasione dell’Ucraina. Si tratta di Corea del Nord, Siria, Bielorussia ed Eritrea. Cinque Paesi che, dunque, si dimostrano filo-Putin e – di fatto – giustificano e ritengono legittima l’invasione russa e la permanenza dell’esercito inviato dal Cremlino in un Paese straniere, geograficamente e internazionalmente riconosciuto, con un governo eletto democraticamente dal popolo.
E oltre ai cinque dissidenti, ci sono ben 35 Paesi che hanno indossato le vesti – nonostante il carnevale sia finito – di Ponzio Pilato. Tra loro troviamo Algeria, Angola, Armenia, Bangladesh, Bolivia, Burundi, Repubblica Centrafricana, Cina, Congo, Cuba, El Salvador, Guinea Equatoriale, India, Iran, Iraq, Kazakistan, Kyrgyzstan, Laos, Madagascar, Mali, Mongolia, Mozambico, Namibia, Nicaragua, Pakistan, Senegal, Sudafrica, Sudan del Sud, Sri Lanka, Sudan, Tajikistan, Uganda, Tanzania, Vietnam e Zimbabwe. Hanno deciso di non decidere, di non esporsi su quella decisione unilaterale presa da Putin di invadere l’Ucraina.
(foto IPP/picture alliance)