La donna uccisa a coltellate dall’ex compagno per aver rifiutato la sua proposta di sposarlo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-20

Una donna ha risposto “no” alla proposta di matrimonio del suo ex, andato a casa sua per riconquistarla, ed ha subìto una violenta aggressione con un coltello da cucina: è morta dopo essere stata colpita con 21 fendenti

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Avevano avuto una relazione di oltre 15 anni in Perù, poi però lei – Noelia Rodriguez, 46 anni – aveva deciso di interrompere il rapporto e di trasferirsi a Rimini per lavorare. Lui – Maximo Aldana De La Cruz, 54 anni – era rimasto nel Paese d’origine: entrato in Italia con un visto turistico lo scorso aprile, si era stabilito a Milano. È andato a casa della ex per cercare di riconquistarla, si è presentato con un anello chiedendole di sposarlo, ma dopo il rifiuto della donna ha preso un coltello dalla cucina e l’ha uccisa con 21 fendenti. Nella colluttazione è rimasta ferita anche la figlia 27enne della donna, con ferite alle mani e all’addome. Quando nell’abitazione sono arrivate le forze dell’ordine, il 54enne è stato trovato ancora di fianco al cadavere: ha confessato tutto durante l’interrogatorio del pm.

Rimini, donna uccisa a coltellate dall’ex compagno per aver rifiutato la sua proposta di sposarlo

“Le due persone – ha spiegato in una conferenza stampa il Procuratore Capo della Procura di Rimini, Elisabetta Melotti – non abitavano insieme nell’appartamento, avevano avuto una relazione durata oltre 15 anni in Perù. La signora era venuta in Italia per lavorare come badante nel luglio del 2021 mentre l’uomo è entrato in Italia con visto turistico in aprile e abitava a Milano. Avevano avuto questa relazione durata per lungo tempo ma secondo quello che emerge dalle dichiarazioni dello stesso indagato, che ha confessato nel corso dell’interrogatorio davanti al Pubblico Ministero, la signora aveva deciso di interrompere la relazione”. “L’uomo – ha aggiunto Melotti – era venuto di nuovo a Rimini il giorno prima dell’omicidio e si era fermato nell’alloggio in cui abitavano, non stabilmente, una sua nipote, la figlia avuta da una precedente relazione e la vittima che, lavorando come badante, aveva lì una presenza saltuaria”. Per la procuratrice la volontà della vittima di non riprendere la relazione era “cosa nota”: “Il discorso si è consumato in brevissimo tempo, un abbraccio rifiutato e il passaggio all’azione”.

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