Così Parma si prenderà la monnezza di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-23

L’Emilia Romagna, dopo la Toscana, brucerà i rifiuti della Capitale: ancora una volta le amministrazioni delle regioni rosse risolvono i problemi di Virginia Raggi. E si userà l’inceneritore che Beppe Grillo non voleva

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C’era una volta un inceneritore che “per costruirlo dovrete passare sopra il cadavere di Pizzarotti“, come diceva Beppe Grillo invitando a votare per il suo candidato sindaco preferito anni fa in quel di Parma. Quello stesso inceneritore che per Beppe e Federico non andava costruito (ma il candidato, quando è diventato sindaco, si è accorto che se lo avesse bloccato avrebbe dovuto pagare penali e ha quindi mollato) servirà oggi a togliere le castagne dal fuoco all’amministrazione M5S di Roma, perché brucerà i rifiuti della Capitale anche se i 5 Stelle romagnoli sono contrari. Pizzarotti vinse le elezioni nel maggio 2012 proprio puntando sulla lotta contro l’inceneritore, all’epoca quasi ultimato, promettendo addirittura di smontarlo. Alla prova dei fatti, però, il termovalorizzatore rimase. E ora tornerà utile per Roma dopo i carichi mandati in Toscana: è sintomatico che siano le regioni “rosse” a togliere dai guai l’amministrazione Raggi, che altrimenti si troverebbe con la città invasa dai rifiuti durante le feste di Natale e Capodanno, proprio mentre i consiglieri comunali grillini accusano il PD di varie nefandezze ogni giorno, anche per distogliere l’attenzione dai loro guai.

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Il ciclo dei rifiuti a Roma (La Repubblica, 23 dicembre 2017)

E così ieri è stato il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a confermare: «Siamo disponibili. Certo, è curioso che ci venga chiesto da Roma, governata dai 5Stelle, che ogni volta ci fanno la morale sul tema dei termovalorizzatori». E l’assessora ai rifiuti Paola Gazzolo conferma: «Sicuramente chiederemo a Parma: il suo impianto è il più moderno e tecnologico, oltre ad avere una grande capacità residua di smaltimento, visto che lì la differenziata è arrivata a quota 74%». Già, a Parma la differenziata va alla grande. Mentre a Roma avanza a piccolissimi passi nonostante le promesse dell’amministrazione M5S. E il disastro percepito di monnezza e trasporti ormai è arrivato a tutti i romani.

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