«I ricercatori? Fuori dall’università in 5 anni se non hanno la cattedra»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-18

Lorenzo Fioramonti, sottosegretario all’Istruzione, anticipa al Messaggero il piano del governo sugli atenei

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Il sottosegretario all’Istruzione, Lorenzo Fioramonti,anticipa al Messaggero i piani del governo per riformare l’università. Tra queste c’è la proposta di ridurre il periodo di precariato per i ricercatori – «se in cinque anni non si arriva a una cattedra si è fuori» – nuove regole per i concorsi, ridefinire l’Anvur e l’abilitazione dei docenti:

Avete annunciato l’ingresso di 1.511 ricercatori di tipo B, destinati a diventare associati. Ma gli altri 40mila precari di tipo A da stabilizzare?
«Aumenteremo le risorse per facilitare il passaggio al tipo B. E riformeremo il preruolo e il reclutamento: non si può iniziare la carriera a 40anni».

Rottamate i più vecchi?
«Dobbiamo eliminare quella di giungla di contrattini, borse post dottorato e speranze di un contratto triennale a tempo determinato di tipo A … In futuro, una volta arrivato al dottorato, il ricercatore avrà massimo 5 o 6 anni massimo di precariato: dopo o vinci un concorso per una cattedra oppure ti trovi un altro lavoro».

È brutale.
«Lo so, ma meglio essere espulsi dall’università tra i 30 e i 35 anni che a 45. Per questo dobbiamo limitare il preruolo e riformare il sistema dei concorsi. Con commissioni sorteggiate avremo due selezioni: una nazionale per il 50 per cento dei posti e una, per l’altra metà, gestita direttamente dai rettori. Poi ridurremo i posti di ricercatori di tipo A per trasformarli progressivamente in contratti di tipo B».

Quando saranno assunti i 1.511 ricercatori?
«Quando i rettori indiranno i concorsi. Questi posti non rientrano nel blocco della PA».

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