Repubblica e l’avviso di garanzia che Conte teme

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-11

Nell’articolo, dove si torna a raccontare la storia della mancata zona rossa a Bergamo, si elencano le altre zone rosse istituite dalle regioni nel resto d’Italia e si ricorda la legge che permette di farlo agli enti locali e poi si parla di avvisi di garanzia

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Un articolo di Repubblica a firma di Annalisa Cuzzocrea dice che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte difende le scelte su Bergamo “ma teme l’avviso di garanzia”. Nell’articolo, dove si torna a raccontare la storia della mancata zona rossa a Bergamo, si elencano le altre zone rosse istituite dalle regioni nel resto d’Italia e si ricorda la legge che permette di farlo agli enti locali e poi si parla di avvisi di garanzia:

Ci sono troppi conti aperti, dentro a un’emergenza che non è ancora alle spalle e che si porta dietro un conflitto latente e mai sopito tra governo centrale e Regione Lombardia. «Non sono affatto preoccupato», ha detto ieri Conte. Lo ha fatto uscendo apposta da Palazzo Chigi per una dichiarazione alla stampa che, inevitabilmente, non poteva che partire da qui.

Da un’indagine che ora lo vede testimone, ma che potrebbe trasformarlo — già durante il colloquio con i magistrati — in indagato. Per un reato che segnerebbe simbolicamente l’intera gestione dell’emergenza Coronavirus: epidemia colposa. Ai suoi collaboratori, il premier ha detto di essere assolutamente sereno.

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Ha ricordato – con piglio da avvocato – che ad attenderlo e un’audizione, non un interrogatorio. Ha rassicurato: «La mia non è arroganza o sicumera, ma sono certo che il governo e gli esperti che ci hanno aiutato abbiano fatto tutto quello che era umanamente possibile». Chi ha parlato con lui in queste ore, parla di «scelta politica insindacabile». Perché «non c’era un manuale da seguire nella gestione della crisi, ma decisioni da prendere giorno per giorno».

Decisioni difficili. Sofferte. Contrarie a quella che in quel momento era la volontà del tessuto pro- duttivo o degli amministratori locali. Eppure, ci sono molti punti da chiarire. Quando a essere sentiti in procura a Bergamo sono stati il presidente leghista della Lombardia Fontana e l’assessore al Welfare Gallera, la pm aveva definito la mancata zona rossa «una decisione governativa».

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