Report, Renzi e l'Unità a Massimo Pessina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-04-11

Il servizio di Raitre sul salvataggio del 2014, il ruolo dell’imprenditore Massimo Pessina e il presunto “scambio politico” che, secondo un testimone anonimo, ci sarebbe stato dietro il passaggio di proprietà del quotidiano

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Ieri è andato in onda il servizio di Report sull’Unità e gli appalti di Pessina Costruzioni in Kazakhstan. Nonostante le diffide dell’avvocato di Matteo Renzi, quindi, sotto la lente della trasmissione d’inchiesta di Raitre è arrivato il salvataggio del 2014 del quotidiano, il ruolo dell’imprenditore Massimo Pessina che lo ha rilevato e l’incremento del suo giro di affari negli ultimi due anni, inclusi gli importanti investimenti all’estero. E, soprattutto, il presunto “scambio politico” che, secondo un testimone anonimo, ci sarebbe stato dietro il passaggio di proprietà del quotidiano nel periodo in cui segretario del Pd era già Matteo Renzi.

Report, Renzi e l’Unità a Massimo Pessina

Nel servizio di Emanuele Bellano si parte dal 2014, quando gli utili del gruppo Pessina erano crollati del 96 per cento e l’Unità – che era in mano a Matteo Fago – perdeva circa 400 mila euro al mese. L’editore presenta un’offerta per il rilancio da 10 milioni di euro che però, è lui a parlare davanti alle telecamere in questo caso, «viene rifiutata per un veto del Pd». La maggioranza del quotidiano viene acquisita proprio da Pessina. Qui entra in scena il testimone anonimo di Report:

TESTIMONE TRATTATIVA SALVATAGGIO L’UNITÀ Quando noi eravamo al tavolo le considerazioni fatte erano per quello che riguarda me è di tipo economico che era la parte che mi competeva e a Bonifazi gli avevo detto guardate non sta in piedi il giornale o fa ventimila copie o sennò lasciamo perdere insomma. E lui “no no si fa meglio e qui e là su e giù” e poi Guido era molto confidente su sta’ roba, ma era una sorta di merce scambio, insomma.
EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO Guido è Guido Stefanelli braccio destro di Pessina, socio della Pessina Costruzioni e attuale Amministratore Delegato dell’Unità.
TESTIMONE TRATTATIVA SALVATAGGIO L’UNITÀ Vi posso dire che i discorsi fatti a quel tempo giravano intorno a questa cosa che era un po’ uno scambio…che ti posso dire politico, nel senso mi fai la cortesia di e io ti farò la cortesia di…
EMANUELE BELLANO Ma questo, cioè voglio dire, chi era?

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Matteo Fago, ex editore de L’Unità

TESTIMONE TRATTATIVA SALVATAGGIO L’UNITÀ Beh Bonifazi e Renzi ovviamente.
EMANUELE BELLANO Cioè il fatto che quello che Pessina in qualche modo gli dava di qua, glielo facevano avere di là attraverso altri appalti.
TESTIMONE TRATTATIVA SALVATAGGIO L’UNITÀ Eh, così si diceva. Chiaramente c’era una sorta di merce di scambio lì sui loro interessi in Kazakhstan.
EMANUELE BELLANO FUORI CAMPO Ma quali erano gli interessi della Pessina Costruzioni con Eni in Kazakhstan?
TESTIMONE TRATTATIVA SALVATAGGIO L’UNITÀ Stavano costruendo le case per i tecnici e per i dirigenti no? Anche perché poi nel complesso degli investimenti i soldi persi dall’Unita son proprio noccioline perché… rispetto a un investimento di quel tipo.

Report spiega che la società «Pessina costruzioni Kz» oggi lavora nel paese ex sovietico per il Consorzio Kpo, controllato da Shell e Eni, impegnate nella gestione di un grande giacimento di petrolio e gas. Anche se Eni nega di avere mai avuto alcun contratto con la “Pessina Kz”.

Matteo Renzi e la smentita a Report

La Pessina costruzioni Kz oggi lavora in Kazakistan per il Consorzio Kpo, controllato da Shell ed Eni, entrambe impegnate nella gestione dell’enorme giacimento di petrolio e gas di Karachaganak. La società è stata costituita proprio nei giorni in cui veniva completato l’acquisto dell’Unità. KPO non ha però rapporti con Pessina, precisa l’ENI. Raccontava Il Fatto sulla Pessina all’epoca del closing:

Si tratta di un’azienda edile, capitanata da Massimo Pessina, con circa 70 milioni di fatturato, meno di un milione di utile e quasi 100 milioni di debiti, di cui 40 verso le banche (bilancio 2012). Si è distinta nella costruzione della nuova Regione Lombardia, di Malpensa 2000 e della nuova fiera di Milano.
Per la cronaca, la Pessina Costruzioni, si può trovare tra le società che finanziarono l’ex presidente della Provincia di Milano, e dominus del “sistema Sesto”, Filippo Penati, con 15 mila euro. Il nome dei Pessina, inoltre, figura anche nella lista dei “furbetti di San Marino”, quei 1200 evasori che avevano nascosto decine di milioni di euro nelle banche del piccolo stato appenninico tra cui la Smi Bank.

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Il socio locale è il consorzio “Aksai industriale park”, che firma un accordo con KPO. Pessina ottiene lavori su 9 progetti ma a Report precisa che la società è inattiva. La camera di commercio kazaka, invece, comunica che il suo bilancio vale 450mila euro. Anche l’ENI ieri ha smentito Report: «La notizia riportata dal Il Fatto Quotidiano e da Report e’ “falsa, diffamatoria e lesiva della reputazione di Eni”. La smentita e’ contenuta in una nota della societa’: “Oggi il Fatto Quotidiano anticipa in un suo articolo il contenuto di un servizio che la trasmissione Report intenderebbe mandare in onda questa sera circa alcuni appalti che sarebbero stati affidati alla societa’ Pessina Costruzioni in Kazakhstan da Eni o dal consorzio Kpo (partecipato da Eni al 29.25%). Secondo la ricostruzione effettuata da Report, avallata dal Fatto Quotidiano, tali appalti rientrerebbero nell’ambito di un presunto accordo dell’imprenditore Massimo Pessina con non meglio identificati esponenti politici per rilevare il quotidiano l’Unita’. Al riguardo, – si legge – Eni smentisce nuovamente e fermamente la notizia riportata dal Fatto Quotidiano e da Report e precisa che non vi sono in essere contratti con la societa’ Pessina Costruzioni per lavori in Kazakhstan o altrove, conclusi direttamente o tramite proprie affiliate. Inoltre, nessun contratto e’ in essere ne’ vi e’ mai stato fra il consorzio Kpo e la societa’ Pessina Costruzioni. Le notizie riportata dal Fatto Quotidiano e da Report e’ pertanto falsa, diffamatoria e lesiva della reputazione di Eni. Eni – conclude la nota – si riserva il diritto di agire in giudizio nelle sedi piu’ opportune a tutela dei propri diritti e della propria immagine».

Leggi sull’argomento: L’inchiesta di Report su Renzi, l’ENI, l’Unità e gli appalti di Pessina in Kazakhstan

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