Lo scontro tra Renzi e Travaglio in diretta a Otto e mezzo | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-13

Tanti i temi. Travaglio attacca, Renzi lo zittisce e lui replica “non siamo nel regno di Bin Salman, qui i giornalisti parlano”.

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Puntata infuocata quella di ieri a Otto e mezzo su La7 dove è andato in onda lo scontro tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Presente in onda anche il direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Tanti i temi di scontro, Travaglio attacca, Renzi lo zittisce e lui replica “non siamo nel regno di Bin Salman, qui i giornalisti parlano”.

Lo scontro tra Renzi e Travaglio in diretta a Otto e mezzo | VIDEO

La puntata si apre con la lettura da parte di Travaglio del piano di Fabrizio Rondolino per distruggere gli avversari politici, facente parte delle carte dell’inchiesta Open.

“Questa e-mail è stata inviata da Rondolino come ipotesi di scuola, a cui nessuno ha dato corso. Io non ho risposto per e-mail ma ho detto di no alla proposta di Rondolino perché noi siamo diversi dal Fatto Quotidiano“, ha replicato Renzi. La conduttrice Lilli Gruber osserva, con ironia: “Non abbiamo visto questa risposta però”. E fin qui gli animi sono abbastanza tranquilli. Renzi definisce Rondolino, autore del piano di character assassination, uno “stimato giornalista”. Questa volta è Gruber a non essere d’accordo, un giornalista che ha questi propositi non può essere definito “stimato”.

Ma il leader di Italia Viva inizia a scaldarsi e attacca Travaglio: “Per distruggere il Fatto Quotidiano basta il pregiudicato Marco Travaglio, perché é un diffamatore penale. Il Fatto Quotidiano é il vitalizio per me e la mia famiglia”. Il direttore del Fatto replica: “Renzi confonde i reati di opinioni, che sono un incidente del mestiere per un giornalista, con i reati di affari che lo riguardano”.

“Io non ho detto mie opinioni, ho solo letto una lettera dei collaboratori di Renzi: se quella lettera fosse uscita dalla mail di Casaleggio e se i nomi e i metodi usati fossero stati anziché l’elenco dello stato maggiore dei 5 Stelle e di altri giornalisti, il senatore ora starebbe strepitando chiedendo dimissioni di massa. Giudicheranno i telespettatori. Io non devo tacere, non siamo nel regno di Bin Salman”, continua Travaglio.

E proprio sull’Arabia Saudita, per un breve lasso di tempo, si sposta lo scontro. “Lei prende i soldi da un tagliagole, dal mandante dell’omicidio Khashoggi e viene a fare la morale a me!”, ha incalzato il direttore del Fatto. D’accordo anche Giannini, a cui Renzi risponde: “Giannini non sa assolutamente nulla dell’Arabia Saudita. Ma ora non mi interessa parlare di questo, gli spiegherò in altre occasioni cose che non sa”.

Il terreno di scontro torna ad essere l’inchiesta Open. Questa volta è Renzi a partire all’attacco: “Quello che è successo è un hackeraggio di Stato. Hanno preso il telefonino di centinaia di persone. Hanno preso illegalmente il mio conto corrente e lo hanno spiattellato in prima pagina. Ma la verità è che a Travaglio gli rode perché ho mandato a casa Conte. È per questo che c’è una campagna di odio contro di me”. Poi, rispondendo a Lilli Gruber, afferma: “Io sull’etica politica posso fare una trasmissione ad hoc. La vera onestà è portare a casa i risultati. Quello che avrò lo diranno i cittadini e non i sondaggi. Con il 2% abbiamo fermato Salvini dal Papeete e mandato a casa Conte e fatto arrivare Draghi“.

Un Renzi on fire che, parlando della mail di Rondolino inoltrata da lui stesso a Carrai, attacca anche il direttore de La Stampa. “Giannini tu Carrai lo conosci bene, gli hai dato pure dei soldi per il risarcimento danni per una causa, statti buono”. E ancora: “Giannini lei ha chiesto scusa a Carrai e Carrai ha ritirato il risarcimento, è vero o no?”. Giannini respinge le accuse.

A trasmissione conclusa Renzi continua con le sue dimostrazioni su Twitter, con la pubblicazione di un documento, datato 30 maggio 2019 e firmato da Giannini, nel quale il direttore de La Stampa scrive a Carrai: “Mi auguro che la presente valga a risolvere ogni possibile malinteso” a proposito di un articolo dal titolo “Il groviglio armonioso del salvataggio Mps”. “Ecco la prova che Massimo Giannini mente”, è il titolo del tweet di Renzi. Che però non è l’ultimo riguardante la trasmissione appena conclusa.

“A Otto e Mezzo erano tre contro uno. Ma mi sono divertito perché non mi fanno certo paura loro”. È l’ultima parola del senatore.

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